RIVISTA ITALIANA DIFESA
Una breve replica all’Amm. Binelli 23/11/2020 | Pietro Batacchi

Il mio pezzo sulla necessità di una nuova Riforma della Difesa ha suscitato molto interesse – me ne compiaccio! - ed una delle dimostrazioni è la riflessione che l’Amm. Luigi Binelli Mantelli, già Capo di SMD e di SMM, ci ha voluto inviare e che abbiamo volentieri pubblicato. Del resto RID, lo ripeto sempre, è un foro di dibattito aperto a tutti e la sua missione storica, che ho ereditato e che sto portando avanti, è quella di favorire l’avanzamento della cultura della Difesa in Italia. In merito alla riflessione dell’Amm. Binelli, mi sento solo di replicare brevemente con 2 osservazioni. La prima riguarda il TEMPEST, che, piaccia o no, è il piu’ importante programma della Difesa europea e italiana dei prossimi 40 anni. Lo è da un punto di vista operativo, per le capacità multi-sistemiche e multi-piattaforma che potrà esprimere in contesti che si annunciano militarmente sempre piu complessi e convenzionali, e per l’industria del Vecchio Continente, per le tecnologie e la resilienza che consentirà di sviluppare, oltre che per le decine di migliaia di posti di lavoro che permetterà di creare. Per questo non sono d'accordo con l'Ammiraglio: non farne parte, sin dall'inizio, significherebbe essere condannati all’irrilevanza e a presidiare un “ridotto” che ci renderebbe ancor piu’ dipendenti dalle forniture off-the-shelf americane. Non ce lo possiamo permettere. La seconda osservazione riguarda invece l’F-35B e la diatriba “Marina-Aeronautica”. E’ inutile continuare a sostenere “sarebbe stato meglio che”. La situazione è ben nota da quasi 20 anni, per cui il ragionamento da fare è diverso e può suonare semmai così: “come la si può gestire al meglio e in maniera ottimale per il contribuente e l'economia complessiva della Difesa?”. Questo è il questito da porsi oggi e la risposta l’abbiamo ampiamente già data perciò non ci ritorniamo sopra. Una chiosa sull’aereo. L’F-35B non è nato solo per operare da piccole portaerei, e meno male che la Marina Militare ha compiuto la lungimirante scelta di dotare pure la LHD TRIESTE di ski-jump, ma pure da terra. Del resto si parla di una variante concepita sulla base di un requisito di una forza anfibia expeditionary come i Marines.


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