Il Primo Ministro russo, Mikhail Mishustin, ha reso noto nei giorni scorsi di aver firmato un accordo con il Governo del Sudan per la costituzione di una base navale e di un centro logistico per le Forze Armate russe capace di ospitare circa 300 militari in sede permanente. Lo stesso Governo sudanese ha precisato che verranno messe a disposizione delle Forze Armate russe infrastrutture ed aree portuali in grado di ospitare fino a 4 unità navali, comprese quelle a propulsione nucleare. L’accordo prevede inoltre la completa giurisdizione russa sul complesso per un periodo di 25 anni, estendibile di ulteriori 10, e la totale libertà nello sbarcare ed imbarcare qualsiasi tipo di sistema d’arma, materiale e tipo di munizionamento. La nuova base in Sudan rappresenta la prima base stabilita dalla Russia in Africa dalla caduta dell’Unione Sovietica e dallo smantellamento della base che quest’ultima aveva in Somalia durante la Guerra Fredda. Sconosciute al momento le cifre relative all’utilizzo e alla gestione della base ma secondo alcuni media russi, la base costerà quanto quella di Tartus, in Siria, vale a dire circa 3,2 miliardi di rubli (41, 5 milioni di dollari) annui. La nuova base avrà sicuramente un carattere joint e potrà rappresentare un ottimo punto di ingresso per possibili azioni nel continente africano e nell’Oceano Indiano, garantendo alla Russia la possibilità di influenzare questa vasta e strategicamente importante area del mondo. Al tempo stesso la nuova installazione militare conferma gli ottimi rapporti tra l’establishment russo e il Tenente Generale Abdel Fattah Abdelrahman al-Burhan che, dal colpo di stato del 2019, mantiene il potere nel “regime di transizione” nel Paese africano.