RIVISTA ITALIANA DIFESA
TOMAHAWK ed SM-6 per l’US Army 10/11/2020 | Gabriele Molinelli

L’US Army sfrutterà anni d’investimento ed esperienza accumulati dalla US Navy per immettere rapidamente in servizio una capacità missilistica “a medio raggio”, ovvero con gittate attorno ai 1.800 km. L’Esercito ha infatti ufficializzato la selezione del missile cruise subsonico TOMAHAWK e del nuovo missile multi-missione STANDARD SM-6, per soddisfare il requisito  Mid-Range Capability (MRC), nell’ambito del programma Long Range Precision Fire (LRPF). La capacità MRC è intermedia tra il Precision Strike Missile e la Long Range Hypersonic Weapon, le altre 2 componenti dell’LRPF. L’SM-6 è, come noto, nato come un missile superficie-aria avanzato, fire and forget grazie al suo seeker radar integrato, capace di intercettare aerei e missili, anche balistici, a grandi distanze dalle navi lanciatrici. L’ordigno, tuttavia, ha anche una capacità secondaria di strike contro bersagli di superficie, una capacità che garantisce all’US Navy una prima capacità antinave supersonica a breve termine. L’Esercito a sua volta adotterà l’SM-6 per usarlo come arma d’attacco con cui colpire i bersagli più difficili e meglio difesi. L’attuale SM-6 è accreditato di velocità pari a Mach 3,5 con gittate che, per quanto mai rivelate, si stimano attorno ai 450 – 500 km, ma la Marina sta già lavorando ad una versione evoluta Block 1B che impiegherà lo stesso booster dell’antibalistico SM-3. L’effetto previsto è un aumento della velocità fino a Mach 5 e un incremento di gittata verso la soglia delle 1.000 miglia od oltre. Il TOMAHAWK adottato sarà presumibilmente la versione TLAM Va Maritime Strike TOMAHAWK, ovvero quella dotata di seeker radar e capacità incrementate contro bersagli mobili e navi. Subsonico ma con un raggio d’azione di 2.000 o più chilometri, il TOMAHAWK è anche molto più economico rispetto all’SM-6. L’USMC ha già ordinato un primo batch di 48 TOMAHAWK Va per le sua rinnovata componente missilistica. La combinazione dei 2 missili, destinati ad un veicolo lanciatore da definire, insieme ad un centro tattico di gestione, sarà valutata con una batteria d’artiglieria prototipica, operativa già nel 2023. Il 6 novembre 2020, lo sviluppo del sistema è stato affidato a Lockheed Martin con un contratto, comprensivo di opzioni, del valore di 339,3 millioni di dollari.


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