RIVISTA ITALIANA DIFESA
Nagorno Karabakh, ultimi aggiornamenti 06/10/2020 | Andrea Mottola

Durante gli ultimi 5 giorni sono proseguiti gli scontri tra Armenia e Azerbaijan per il controllo della regione contesa del Nagorno-Karabakh/Artsakh. Di fatto, l’intensità degli scontri è aumentata sebbene ciò non abbia causato particolari cambiamenti sul campo in termini di conquiste territoriali sulla linea nordorientale del fronte (area di Martakert/Mataghis/Tartar), anche a causa di un rallentamento delle operazioni aeree azere per il maltempo. Su quella sudorientale, invece, (fronte di Jabrayil/Fuzuli) va segnalata la seppur lenta avanzata degli azeri, le cui forze hanno preso il controllo di 3 villaggi (Shikhali Agali, Sarijali, Mazra) e di diverse alture strategiche situate tra Jabrayil ed il confine con l’Iran. Gli elementi da segnalare riguardano, in primis, l’allargamento del conflitto in diverse aree urbane dell’area e le conseguenti vittime tra i civili (circa 50). Le città maggiormente colpite sono Ganja, seconda città dell’Azerbaijan in termini di popolazione, Agjabedi, Barda, Beylagan e Goranboy dal lato azero, e Aygestan e Stepanakert “capitale” dell’auto proclamata Repubblica dell’Artsakh (internazionalmente non riconosciuta) dal lato armeno. Quest’ultima è stata pesantemente bombardata dagli azeri che hanno utilizzato almeno un paio di missili semi-balistici di teatro LORA di fabbricazione israeliana con testata a frammentazione per interrompere le vie di comunicazione della città con l’Armenia (tra cui un ponte), razzi guidati EXTRA (sempre israeliani) con munizionamento a grappolo e lanciarazzi BM-30 SMERCH da 280 mm. Ganja, Beylagan e Barda, invece, sono state ripetutamente bersagliate da artiglieria e razzi SMERCH lanciati dagli armeni. Contro le prime 2 – sedi, rispettivamente, di una base aerea utilizzata anche dagli F-16 turchi durante recenti esercitazioni e dalla quale attualmente operano gli UAV BAYRAKTAR, e di una base operativa avanzata che ospita una mezza dozzina di elicotteri d’attacco Mi-24G/P e Mi-35M - sono stati impiegati un paio di missili balistici TOCHKA che, purtroppo, hanno colpito i centri abitati. Anche la capitale armena Yerevan è stata sorvolata da 4 velivoli a pilotaggio remoto di tipo sconosciuto, abbattuti da una delle 2 batterie di S-300PS armene (da non confondere con quella russa presente nella base aerea di Erebuni/Yerevan). Inoltre, vanno segnalati anche alcuni casi di impatto di mortai o razzi nei pressi del confine iraniano (regione di Khoda Afrin), elemento che ha causato una mobilitazione di alcuni blindati, pezzi d’artiglieria e sistemi antiaerei TOR-M1 di Teheran, rischierati a ridosso del confine con l’Azerbaijan e, da molti, erroneamente scambiata per un invio di mezzi in supporto alle forze armene. Dal punto di vista dell’impiego di sistemi d’arma, oltre al suddetto utilizzo di missili balistici LORA e TOCHKA e razzi guidati EXTRA, va segnalato, da parte azera, l’ormai diffuso utilizzo di biplani da trasporto An-2T d’epoca sovietica, convertiti in velivoli a pilotaggio remoto spendibili e impiegati come esche contro le postazioni di sistemi missilistici antiaerei SA-8/OSA-AK/AKM armeni che, abbattendoli, rivelano la propria posizione e consentono il loro bersagliamento da parte dei TB2 BAYRAKTAR azeri. Una tattica, peraltro, resasi necessaria a causa della presenza di diversi simulacri di sistemi OSA-AK/AKM utilizzati dagli armeni per ingannare il nemico, molti dei quali sono stati scambiati per bersagli reali dagli azeri con conseguente spreco di ordigni MAM-C e di droni circuitanti HAROP/HARPY. Secondo alcune fonti, inoltre, gli AN-2T sarebbero impiegabili anche come droni “kamikaze” armati con esplosivi alloggiati nel vano cargo degli stessi e diretti materialmente contro i bersagli. Dei 62 velivoli messi in disuso dagli azeri, ma presenti nella base di Yevlakh fino alla fine dello scorso agosto, oggi ne resterebbero 27 (secondo immagini satellitari datate 3/10) Per quanto riguarda i TB2 BAYRAKTAR, gli azeri continuano ad impiegarli diffusamente nel conflitto (al pari degli HARPY/HAROP dei quali hanno ricevuto recentemente un nuovo lotto proveniente da Eliat, come scritto precedentemente sul Portale Difesa). Tuttavia, il loro futuro utilizzo nel breve-medio termine potrebbe essere molto incerto. Nelle ultime ore, infatti, il Governo canadese ha ufficialmente interrotto la fornitura dei sensori elettro-ottici/infrarossi presenti sugli UAV turchi e prodotti dalla canadese Wescam. Ciononostante, poco prima della comunicazione canadese, sarebbe giunto dalla Turchia – via Georgia – un grosso convoglio di camion con armi ed equipaggiamenti destinati all’Azerbaijan. Non è escluso che trasportassero un nuovo lotto di TB2. Passando, infine, ai numeri, l’Armenia ha riportato l’eliminazione di 2-3 di veicoli corazzati BMP-2/BMP-3 e BTR-82A, di 2 posti d’osservazione, di un paio di camion, di 3 carri armati (1 T-90S e 2 T-72) e l’abbattimento di un UCAV ORBITER 1K. Decisamente più incisivi i numeri riportati dall’Azerbaijan che segnala la distruzione di 6 camion, un posto di comando, una trincea, 6 sistemi lanciarazzi BM-21, 4 obici D-30 e 2 AKATSIYA, 14 carri armati T-72, un sistema missilistico antiaereo SA-8/OSA-AKM, 3 veicoli corazzati BMP-1, un cingolato multiruolo MT-LB ed un deposito munizioni.


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