RIVISTA ITALIANA DIFESA
Nagorno Karabakh, avanzano gli azeri 30/09/2020 | Andrea Mottola

Il conflitto nel Nagorno-Karabakh entra oggi nel suo 4° giorno. Le principali zone di scontro restano quelle nordorientali (fronte Mantakert/Talish/Tartar) e sudorientali (fronte Fuzuli). In entrambe si registra una lenta ma progressiva avanzata delle forze azere - dopo il rallentamento iniziale dovuto al diffuso impiego da parte armena di missili anticarro FAGOT, KONKURS M e KORNET EM e di mine anticarro - che avrebbero preso il controllo su diversi centri abitati grazie ad un barrage di fuoco con artiglieria e razzi con testate termobariche TOS-1 e di bombardamenti effettuati tramite UCAV. Lo Stato Maggiore dell'Azerbaijan ha dichiarato di aver riconquistato 8 villaggi (tra cui Horadiz e Talish) situati nella parte sudorientale del NK. Tuttavia, sono circa 2 giorni non riescono ad avanzare oltre la cittadina di Fuzuli, dove c’è stato uno scontro tra unità corazzate dei rispettivi schieramenti, così come nella zona di Talish, dove gli azeri hanno costretto le unità armene al ripiegamento verso il monte Mrav e la cittadina di Tonasen. Altri fronti caldi sono quelli di Aghdere, dove gli azeri avrebbero guadagnato posizioni grazie a bombardamenti d'artiglieria contro postazioni armene costringendole al ritiro, e proprio quello del monte Mrav dove, al contrario, dopo il ripiegamento da Talish, gli armeni sono riusciti a respingere un attacco proveniente dalle zone di montagna già parzialmente conquistate dagli azeri (l’area tra il monte ed il già citato villaggio di Talish e Martakert). La situazione sul campo non sembra non essere delle migliori per l’Armenia che, pur avendo ieri annunciato e avviato una controffensiva verso Aghdere, non è riuscita a riprendere terreno. Le unità di Baku, infatti, sono riuscite a respingere la suddetta controffensiva anche grazie all’intervento di velivoli azeri (probabilmente elicotteri d’attacco Mi-24HIND/SUPERHIND e cacciabombardieri Su-25 e non F-16, come affermato dagli armeni) che hanno distrutto una colonna meccanizzata (autocarri, carri, pezzi d’artiglieria) che muoveva in direzione di Aghdere. Anche il bombardamento d’artiglieria armena sul distretto di Dashkasan e sulla cittadina di Tartar non sembrano aver fatto guadagnare posizioni scaturendo, al contrario, una nuova offensiva dell'Esercito azero sulla città di Fuzuli, dove sono stati distrutti 4 veicoli corazzati armeni, e contro postazioni situate nella cittadina armena di Vardenis, e nei villaggi Hadrut e Jabraiyl nel NK, contro le quali pare siano stati impiegati cacciabombardieri Su-25 e UCAV di diverso tipo.

Di pari passo con gli scontri sul campo, proseguono quelli riguardanti le cifre e informativa. Il Comando armeno riporta che dall’inizio delle ostilità sono stati distrutti ben 82 mezzi corazzati - fra carri armati T-72 E IFV BMP-1/2/3 e APC BTR-82 - 7 sistemi lanciarazzi multipli, abbattuti 7 elicotteri, 50 UAV e un aereo da trasporto AN-2 (non verificato), con un bilancio di circa 300 militari azeri eliminati. Il Comando azero, al contrario, parla di circa 700 vittime tra i militari armeni, e dell’eliminazione di 36 tra carri armati T-72, IFV BMP-1/2 e obici d’artiglieria 2S3 AKATSIYA, di 7 sistemi missilistici antiaerei a corto raggio 9K33 OSA-AK/AKM e 4 9K35 STRELA-10, di 23 lanciarazzi tra BM-21 GRAD, BM-30 SMERCH e BM-27 URAGAN, 18 UAV da ricognizione e diversi depositi di munizioni, mentre non viene “conteggiato” il presunto abbattimento del Su-25K FROGFOOT armeno, rispetto al quale Baku si dichiara estranea. Nelle ultime ore, peraltro, il Comando azero afferma di aver catturato un pilota armeno eiettatosi da un altro FROGFOOT precipitato sul fronte nordorientale (Tartar)

Per quanto riguarda le forze in campo, da parte azera va segnalato il massiccio uso di UCAV BAYRAKTAR TB2 turchi, armati con munizioni guidate MAM impiegate contro carri, blindati e postazioni d’artiglieria e SAM. Oltre ai BAYRAKTAR, che fino allo scorso giugno non risultavano annoverati o venduti all’Azerbaijan e che, verosimilmente, non sono stati formalmente ceduti a Baku, venendo gestiti e operati da personale turco, l’Azerbaijan sta diffusamente utilizzando droni da ricognizione di fabbricazione israeliana HERMES 450 (2 dei quali abbattuti dai sistemi antiaerei armeni), nonché degli UCAV circuitanti/spendibili HAROP e ORBITER 1K, impiegati per la distruzione di una postazione di un sistema missilistico antiaereo a lungo raggio S-300PS armeno. Pare che nelle ultime ore sia giunto un Il-76TD della Silk Way che avrebbe trasportato un nuovo lotto di HAROP da Eliat a Baku. Tra ieri ed oggi, inoltre, l’Azerbaijan ha iniziato ad impiegare l’intera flotta di velivoli da combattimento, in particolare i cacciabombardieri Su-25 FROGFOOT di stanza a Kyurdamir. Per quanto riguarda l’Armenia, le difficoltà in cui versano le forze di Yerevan hanno portato il Ministro della Difesa Tonoyan a minacciare l’utilizzo di missili semi-balistici TOCHKA e ISKANDER-E (versione export della variante “M”, rispetto alla quale differiscono nella testata a frammentazione e nella gittata, ridotta a 300 km), soprattutto in caso di interventi di altri paesi in supporto all’Azerbaijan.

Venendo alle mosse degli alleati di Armenia ed Azerbaijan, rispettivamente Russia e Turchia, tali paesi continuano le loro attività di supporto. Detto del probabile coinvolgimento di operatori turchi nell’utilizzo dei TB2, è possibile che Ankara abbia inviato anche alcuni miliziani siriani – fonti parlano di 2.000 membri della Divisione Hamza – a rinforzare le forze regolari azere. Nonostante le voci che circolano sul presunto abbattimento del Su-25K FROGFOOT armeno, ad oggi non esistono conferme sulla partecipazione di F-16 turchi alle operazioni nel NK e la loro stessa presunta permanenza presso la base azera di Ganja, in seguito alla conclusione di un’esercitazione avvenuta tra luglio e agosto scorsi, è smentita da immagini satellitari risalenti al 27 settembre. La Russia, al contrario, ha effettuato 2 voli di trasferimento di sistemi antiaerei TOR-M2 giunti – con un An-224 - da Rostov ad Erebuni, dove è presente uno squadrone permanente di 16 caccia MiG-29 9.13 russi. Inoltre, nei giorni scorsi, Mosca ha inviato, via Mar Caspio, una cinquantina di camion KAMAZ che trasportavano blindati, corazzati e artiglieria da Astrakhan al porto iraniano di Anzali, dal quale hanno raggiunto l’Armenia via terra. Proprio nelle aree a ridosso del confine tra Iran ed Azerbaijan (alture di Aslan Duz), le forze missilistiche di Teheran avrebbero abbattuto 2 droni da sorveglianza di tipo sconosciuto che monitoravano, nello spazio aereo iraniano, il passaggio dei convogli russi con i suddetti mezzi destinati all’Armenia.


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