Grande clamore hanno destato le dichiarazione del Presidente Trump al giornalista Bob Woodward circa la disponibilità dell’America di una nuova arma nucleare segreta, la cui esistenza sarebbe sconosciuta alle intelligence di Russia e Cina e e che il Presidente ha definito “incredibile”. Insomma, Trump ha letteralmente lanciato una bomba, anche perché fonti anonime del Pentagono avrebbero confermato l’esistenza dell’ordigno. Resta, però, molto complicato portare avanti lo sviluppo di una nuova arma nucleare così in segreto, senza che dal Congresso filtri qualcosa. Gli Americani hanno certo la capacità di mantenere per molti anni “coperti” alcuni programmi – dall’F-117, confuso inzialmente con gli ufo che popolano l’Area 51…, agli UAV RQ-170 SENTINEL, la “bestia” di Kandahar, passando per l’elicottero stealth del raid contro il compound ad Abbotabad di Bin Laden. Ma si tratta di programmi convenzionali. Diverso il discorso se di mezzo c’è il nucleare. Ecco, allora, che il Presidente poteva riferirsi alla W-93, la testata destinata ad armare i missili balistici lanciabili dai sottomarini ed a rimpiazzare le W-76 e le W-88 attualmente in servizio, e finanziata già con i primi 32 milioni di dollari. Oppure alla bomba a basso potenziale W-76/2, che già equipaggia gli stessi missili balistici lanciabili dai sottomarini, “scalata” a 5-6 kilotoni e concepita per essere impiegata anche in “scenari”limitati. Oppure, ancora, alla nuova bomba nucleare tattica lanciabile da aereo B-61/12, molto precisa ed impiegabile anche dai caccia stealth F-35.