RIVISTA ITALIANA DIFESA
La 132ª Brigata Corazzata ARIETE 30/07/2020 | Paolo Valpolini

La 132ª Brigata Corazzata ARIETE è l’unica superstite delle 5 brigate di questo tipo che l’Esercito Italiano schierava alla metà degli anni '80, e racchiude 2/3 dei carri armati in dotazione alla Forza Armata, ossia 2 reggimenti, con il terzo, il 4º Rgt. Carri, inserito nell’organigramma della Brigata Bersaglieri GARIBALDI, l’altra pedina “pesante” delle forze di terra italiane.

 

A metà 1991 furono sciolte le Brigate Corazzate MAMELI e VITTORIO VENETO, quest’ultima già trasformata in meccanizzata. Nel 1996 la 31ª Brigata Corazzata CURTATONE, venne ridenominata CENTAURO, nel 1996 trasformata in meccanizzata e poi sciolta nel 2002. Nel 1991 la Brigata Corazzata POZZUOLO DEL FRIULI diventò Brigata di Cavalleria, e di lì a poco cedette i suoi carri in cambio delle blindo CENTAURO. Complessivamente all’apice della Guerra Fredda i battaglioni carri erano ben 19, cui se ne aggiungevano 5 corazzati e 3 esploranti, anche questi ultimi in parte su carri.

Oggi l’eredità della specialità carrista pesa in massima parte sulle spalle dell’ARIETE. Va dato atto ai decisori che si sono avvicendati in via XX Settembre a Roma nei lustri scorsi di aver salvaguardato la specialità, contrariamente a ciò che è accaduto in altre nazioni che, in alcuni casi, hanno dovuto rapidamente ritornare sui loro passi. Anche la Germania, che disponeva di uno dei più imponenti arsenali di carri armati del mondo occidentale, ha ridotto ai minimi la specialità, la cui efficienza è peraltro stata messa in discussione in tempi recenti, quantomeno in termini percentuali.

Tuttavia il “mal comune” non fa “mezzo gaudio”, e uno dei programmi prioritari del nostro Esercito è senz’altro quello dell’ammodernamento del carro ARIETE, sviluppato attorno alla metà degli anni ’80 ed entrato in servizio un decennio più tardi.

Articolo completo su RID 8/20


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