Nel quadro del processo di ammodernamento e potenziamento dello strumento militare italiano, la definizione del nuovo Concetto Strategico del Capo di Stato Maggiore della Difesa e delle “Linee di indirizzo strategico della Marina Militare per il periodo 2019-2034” sono serviti anche a consolidare le fondamenta concettuali per la realizzazione di una nuova classe di sottomarini a propulsione non nucleare di moderna concezione. I 2 documenti hanno sostanzialmente sancito numeri e capacità della forza subacquea della Marina Militare, confermando quanto era già emerso qualche anno fa nel campo delle iniziative concrete intraprese in tal senso.
Citando testualmente il Concetto Strategico “… la Marina Militare, basata su Task Group portaerei, Task Group anfibio e unità deputate alla difesa costiera, supportate da capacità aeree e subacquee per la ricognizione, sorveglianza e pattugliamento marittimo, dovrà essere in grado di assicurare, senza soluzione di continuità, la difesa e protezione vicina del territorio nazionale e degli spazi di mare sovrani. Contestualmente, la componente navale dovrà garantire la proiezione di forza dal mare e sul mare, e la difesa delle linee di comunicazione marittime d’interesse strategico per il Paese, con capacità di operare nel più ampio spettro di conflittualità (operazioni di difesa, sicurezza e stabilizzazione) e in dispositivi interforze e/o internazionali. La Marina Militare è lead service nell’ambiente marittimo”. Ancora, il Concetto Strategico indica come presupposto la presenza di uno strumento militare interforze da sviluppare secondo il Modello Operativo Integrato di Riferimento (MOIR) risalente al 2017, per il quale sono necessarie specifiche capacità. Fra esse, quelle più direttamente correlate alle prestazioni e all’impiego di moderne unità subacquee sono le seguenti:
- la proiezione e lo schieramento di forze aeronavali integrabili e scalabili in funzione delle esigenze operative;
- lo svolgimento di operazioni d’intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR) e di supporto informativo, finalizzate a prevenire e ad anticipare il manifestarsi di minacce esplicite, nonché ad assicurare una migliore gestione dei rischi in tutti i domini operativi, garantendo adeguate capacità per l’aggregazione delle informazioni (data fusion) da utilizzare da parte di tutti gli assetti militari coinvolti in uno specifico scenario;
- la condotta di operazioni speciali, attraverso reparti e assetti altamente specializzati, in grado di operare in maniera autonoma e in sinergia con forze convenzionali, in qualsiasi contesto operativo.
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