RIVISTA ITALIANA DIFESA
La Russia effettua test di una presunta arma spaziale 27/07/2020 | Andrea Mottola

Secondo quanto comunicato dal neo costituito Comando delle Forze Spaziali statunitense, nonché dal Direttorato Spaziale britannico, lo scorso 15 luglio la Russia avrebbe eseguito un test di un’arma antisatellite lanciata dal proprio satellite COSMOS 2543. Nello specifico il test viene definito come “non distruttivo” e avrebbe riguardato lo sgancio di un oggetto (identificato come Object 45915 e definito come un’arma/munizione) dal suddetto COSMOS 2543 – che, ufficialmente, è classificato come satellite manovranti da ricognizione e osservazione di altri satelliti (i cosiddetti “inspector”) – diretto contro un satellite russo situato in prossimità di un satellite americano in orbita bassa ad una velocità superiore ai 200 m/s. Peraltro, le attività dei satelliti COSMOS dal 2017 vengono costantemente monitorato dalla Difesa statunitense, soprattutto dopo l’istituzione ufficiale del Comando Spaziale e in seguito ad alcune manovre “pericolose” eseguite, ad inizio 2020, in prossimità di un satellite da osservazione americano KH-11 (USA 245). Secondo il Comandante in capo delle operazioni della Space Force, Gen. Raymond, il suddetto test rappresenta un’ulteriore prova dell’impegno russo verso lo sviluppo di sistemi d’arma spaziali coerenti con la dottrina militare seguita dal Cremlino, volta al possibile impiego degli stessi nei confronti di assetti spaziali americani ed alleati va ricordato che, lo scorso aprile, la Russia ha eseguito il test di lancio di un missile antisatellite). Dal canto loro, i russi hanno smentito di aver effettuato test di sistemi d'arma, parlando di un test di sgancio di un piccolo veicolo spaziale da ricognizione che avrebbe osservato da distanza ravvicinata uno dei satelliti americani in orbita bassa (fino a 2.000 km di altitudine), inviando informazioni ad un centro di controllo terrestre. Per quanto lo sviluppo di armi anti satellite non sia certo una novità – missili aviolanciabili o presenti su lanciatori terrestri/unità navali sono in dotazione a USA, Russia, India e, probabilmente Cina e Israele, ma più recentemente gli sviluppi riguardano anche armi ad energia diretta (laser o elettromagnetiche) montati su razzi spaziali, su altri satelliti, e su piattaforme terrestri (come il PERESVET russo), nonché di sistemi EW per la soppressione delle comunicazioni degli stessi – questo test rappresenterebbe il primo esempio di sistema d’arma cinetico di tipo KKV (Kinetic Kill Vehicle) lanciato da un satellite per l’eliminazione di un altro satellite.


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