RIVISTA ITALIANA DIFESA
Nuovo budget per la Difesa USA 17/02/2014 | Andrea Mottola

Dopo settimane di discussioni, gli USA sembrano pronti ad incrementare, a partire dal 2016, il budget destinato al Pentagono. Si parla, in particolare, di un aumento di circa 36 miliardi di dollari rispetto al tetto stabilito dal Budget Contol Act del 2011. Tale decisione sarebbe arrivata in seguito alla dura opposizione, da parte di diversi membri dell’amministrazione Obama, riguardo ad alcuni ingenti tagli futuri proposti dal Congresso in ottica “sequestration”. Nello specifico, la proposta di eliminare una delle 11 portaerei, oltre a diffusi tagli al personale. C’è da dire, tuttavia, che non è ancora ben chiaro da dove arriverebbero i fondi per finanziare tali aumenti.

Sono molti i programmi che sperano di trarre beneficio dell’aumento di budget previsto. In primis, ci sono quelli della US NAVY che spera di non dover ridurre ulteriormente il numero di navi di superficie, e magari rimpolpare la flotta di SSBN. Poi c’è la questione della portaerei WASHINGTON, una nave relativamente giovane (22 anni), che dovrebbe sottoporsi alla consueta revisione di mezza vita nel 2016 (durata di 3 anni per un costo di 3,9 miliardi di dollari), che le consentirebbe di restare in servizio per altri 23/25 anni. Ipotesi al momento difficile, data la mancanza di fondi.

Altro argomento caldo è quello che riguarda il personale del US ARMY. Al momento l’Esercito conta circa 530.000 soldati della componente attiva che dovrebbero scendere nei prossimi anni, a causa del “sequestration”, a 420.000 unità, numero giudicato insufficiente dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale Odierno, che ha più volte sottolineato come il numero minimo di unità in servizio attivo necessarie sia 450.000. Sempre restando in ambito US ARMY, è difficile dire se l’incremento del budget scongiurerà la cancellazione del programma GCV per il nuovo veicolo terrestre da combattimento. Il GCV avrebbe dovuto sostituire i vecchi Bradley già in servizio, ma il programma è stato congelato dopo che i costi totali del progetto sono saliti a 29 miliardi di dollari.

Un altro programma che potrebbe essere salvato dall’incremento del budget previsto è il CAPES (Combat Avionics Programmed Extension Suite), ovvero l’aggiornamento di avionica e radar per 300 F-16 del USAF, per estendere la vita operativa dei FALCON, in attesa dell’entrata in servizio degli F-35. Inoltre, l’USAF ha in ballo altri possibili tagli (aerocisterne KC-10 e aerei anticarro A-10 WARTHOG), che potrebbero beneficiare dell’aumento del budget.

Gran parte dei fondi, probabilmente, sarà impiegata per il mantenimento dei contingenti americani in Medio Oriente e per un aumento della presenza militare in Asia. Sicuri beneficiari dell’incremento del budget saranno gli UAV, soprattutto i GLOBAL HAWK. Una piccola parte, inoltre, sarà investita nel settore “cyber”. I fondi verranno impiegati sia per la creazione di meccanismi che ostacolino la proliferazione di cyberweapons, sia per l’acquisizione di nuovi sistemi di cyberwarfare. Infine, il Segretario alla Difesa Hagel ha confermato che il nuovo budget salvaguarderà gli investimenti necessari all’implementazione del cosiddetto “scudo anti-missile” europeo basato in Polonia e Romania e basato su una variante terrestre del sistema AEGIS (aegis ashore).


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