RIVISTA ITALIANA DIFESA
Mozambico, minaccia jihadista agli interessi italiani 08/07/2020 | Pietro Batacchi

La situazione della sicurezza nella provincia settentrionale di Cabo Delgado, in Mozambico, si sta aggravando sempre di più. Sono centinaia i morti ed oltre 200.000 gli sfollati in fuga dalle violenze degli jihadisti di Ansar al-Sunna. Il gruppo, affiliato allo Stato Islamico, ha legami con la branche/provincie dell’IS dell’Africa Centrale e dell’Africa Orientale ed in più occasioni è stato capace di occupare città e villaggi della zona, compresi edifici governativi ed amministrativi. La situazione è resa ancor più grave dalle divisioni tra Polizia ed Esercito mozambicani tanto è vero che l’assalto da parte di Ansar al-Sunna all’importante città portuale di Mocimboa da Praia del 27-29 giugno è stato respinto solo grazie all’intervento di 3 elicotteri della società militare privata sudafricana Dyck Advisory Group. La provincia di Cabo Delgado è strategica perché ricca di risorse gasifere di recente sviluppo, con al centro il grande bacino offshore di Rovuma. ENI è operatore al 34% del blocco Coral South, appartenente al citato bacino, ed è coinvolta in maniera rilevante nel piano di sviluppo del complesso Mamba, facente sempre parte del medesimo bacino. Insomma, gli interessi dell’Italia nell’area sono significativi. Per questa ragione, il nostro Paese dovrebbe prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di rafforzare la propria presenza militare nell’area valutando l’opzione del dispiegamento di una task force navale in funzione di deterrenza, pronta ad intervenire all’occorrenza in caso di escalation, e/o di una missione bilaterale di assistenza alle forze di sicurezza locali sul modello di quelle presenti in Libano, Somalia, ecc. Il tutto, ovviamente, in accordo con il Governo di Maputo. Ma l’Italia potrebbe anche favorire l’estensione del mandato dell’Operazione dell’UE ATALANTA – al momento limitato al contrasto della pirateria nelle acque del Corno d’Africa – o l’attivazione di una nuova missione europea ad hoc, visto che nell’area insistono importanti interessi pure di altri Paesi europei, a cominciare dalla Francia.


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