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Il nuovo Referendum svizzero sul futuro caccia 02/07/2020 | Gabriele Molinelli

La Svizzera ci riprova: la popolazione sarà chiamata a votare, il prossimo 27 settembre, un nuovo Referendum sul tema AIR 2030, ovvero il programma di rimpiazzo degli attuali Boeing F/A-18A/B HORNET e Northrop F-5E/F Tiger II.

Il requisito è per 36 / 40 nuovi caccia, con relativo pacchetto di armamenti e supporto. AIR 2030 include anche l’acquisto di batterie missilistiche contraeree basate a terra, per un valore totale stimato di 8 miliardi di dollari, di cui 6 relativi ai velivoli.

Il Referendum è necessario perché il governo possa poi concludere il processo di selezione e arrivare alla firma dei contratti. I candidati sono l’ Eurofighter TYPHOON, con la tedesca Airbus nel ruolo di capocommessa per questo mercato; il Dassault RAFALE francese; gli americani Boeing F/A-18E/F SUPER HORNET e Lockheed Martin F-35A LIGHTNING II Joint Strike Fighter (JSF) e lo svedese Saab JAS-39 GRIPEN E. I candidati sono stati testati da piloti svizzeri a Payerne, con l’eccezione del GRIPEN E, poiché Armasuisse ha rifiutato la proposta di Saab sostenendo che il GRIPEN E, ancora in fase di sviluppo e test, non era rappresentativo di una capacità effettivamente già disponibile e dimostrata, diversamente dagli altri velivoli.

Il GRIPEN E era, tuttavia, stato selezionato anni fa come soluzione per questo stesso requisito. Nel maggio 2014, però, il precedente Referendum che chiedeva agli svizzeri di approvare il piano di acquisto per 22 velivoli, vide la marginale vittoria dei No.

Il nuovo referendum chiederà un’autorizzazione più vaga a rimpiazzare i velivoli esistenti, senza sottoporre la scelta del tipo al giudizio popolare. In caso di voto positivo, la selezione del vincitore seguirà nel 2021, in ritardo rispetto ai piani pre-COVID che avevano previsto una decisione entro fine anno. Le consegne cominceranno nel 2025.


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