RIVISTA ITALIANA DIFESA
A volte ritornano 21/10/2014 | Giuliano Da Frè

Ai (bei?) tempi della Guerra Fredda era un evento normale: ma in molti in questi giorni hanno pensato a un deja-vu, quando si è vista la corvetta VISBY pattugliare le acque al largo di Stoccolma, con l’assistenza anche di mezzi veloci tipo Stridsbåt CB-90, con a bordo uomini della difesa costiera e team delle forze speciali, ed elicotteri, per un totale di 200 effettivi. L’operazione è scattata sulla base di un allarme per la possibile presenza di un sottomarino russo nella acque territoriali della Svezia. A far partire la caccia, un'intercettazione radio effettuata il 16 ottobre, forse relativa a un battello in difficoltà, cui è seguito un possibile avvistamento visivo dalla costa svedese, nel tratto compreso tra Kanholmsfjarden e la vicina enclave russa sul Baltico di Kaliningrad. La presenza, ferma al largo, di una petroliera battente bandiera liberiana, ma affittata da una compagnia russa, e la partenza di una nave appoggio per ricerche subacquee, potrebbero confermare l’ipotesi di un incidente. Ma secondo altre ipotesi, non si tratterebbe di un mezzo in difficoltà, bensì di un tentativo di penetrare le difese costiere svedesi con un minisub per operazioni speciali, per portare a termine un’esercitazione di infiltrazione/esfiltrazione di incursori, o per la posa di sensori-spia. Mosca, che nella flotta del Baltico inquadra 2 battelli classe KILO, e il prototipo dei nuovi LADA (il SANKT PETERBURG, considerato poco riuscito, consegnato nel 2010 ma ancora impegnato in attività sperimentali: un buon candidato per un’eventuale incidente) ha negato qualsiasi presenza di propri battelli in zona, e tantomeno incidenti. Tuttavia, dal 2012, e segnatamente dopo l’inizio delle crisi ucraina, Stoccolma ha lamentato un numero crescente di sconfinamenti nel suo spazio aereo, anche con esercitazioni d’attacco simulate nei confronti della capitale. I precedenti subacquei d’altra parte non mancano: il più clamoroso, nel 1981, l’incagliamento di un sommergibile-spia sovietico tipo WHISKEY, passato alla storia come la crisi del “Whiskey on the rocks”.


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