Secondo indiscrezioni di stampa, di fonte sia turca che libica, Ankara ed il Governo Serraj starebbero discutendo l’utilizzo da parte della Turchia del porto di Misurata e della base aerea di Watyia in Tripolitania. Il porto Misurata già adesso viene impiegato per far affluire equipaggiamenti e mezzi alle forze che sostengono Serraj, mentre sembra che a Watyia si vorrebbero dispiegare sistemi antiaerei terra-aria, droni di vario tipo e forse anche caccia F-16. Già adesso sono in corso dei lavori per riparare i danni subiti a seguito della riconquista della base da parte delle forze tripoline. Il rischieramento di caccia F-16 a Watyia avrebbe implicazioni notevoli per gli equilibri nel Mediterraneo Centrale e non sarebbe certo gradito ai Paesi vicini. Ma tant’è, dopo mesi nei quali invano aveva chiesto aiuto all’Europa, Serraj si è rivolto ai Turchi che prontamente hanno sfruttato la situazione per tornare ad installarsi in Libia, da dove erano stati scacciati dall’Italia nel 1911-1912, e per porre la stessa Europa di fronte ad un gigantesco fatto compiuto. Nel frattempo, il fronte della guerra civile si è congelato sulla linea di Sirte, ultimo ridotto avanzato delle forze di Haftar in Tripolitania, in attesa che delle decisioni che verranno prese sui tavoli diplomatici da Putin e Erdogan.