RIVISTA ITALIANA DIFESA
Quale trainer per l'Australia? 16/06/2020 | Giuliano Da Fre'

Potrebbe tornare a parlare italiano, l’addestramento dei piloti della Royal Australian Air Force, che tra il 1967 e il 2001 si erano guadagnati le “ali” sul leggendario MB-326H, realizzato per lo più su licenza in 97 esemplari come CA-30 entro il 1972 (destinati anche alla Fleet Air Arm della Marina). Con la pubblicazione di una Request for Information (RFI), infatti, nei giorni scorsi la RAAF ha avviato la prima fase del programma Project AIR-6002-Phase 1 Future Lead-In Fighter Training System (LIFTS), che punta a sostituire i 33 addestratori avanzati BAE HAWK-127, che nel 1997-2001 avevano preso il posto del gioiello di Ermanno Barzocchi. Anche per il jet inglese dopo 20 anni è infatti arrivato il momento della pensione, dopo che nel 2015 il Governo australiano aveva già provveduto ad aggiornare la linea degli addestratori basici acquistando il Pilatus PC-21. Anche se la procedura per il nuovo programma è ancora ai primi passi, tenendo conto degli standard operativi e dei velivoli da combattimento in forza alla RAAF, che sta concentrando le sue risorse su SUPER HORNET e F-35, al momento sono ipotizzabili solo 3 concorrenti al Project AIR-6002: il Boeing-Saab T-7A RED HAWK, forte della sua selezione per il prestigioso programma T/X dell’USAF, ma ancora in fase di sviluppo (con qualche ritardo), e al suo primo esordio fuori dagli Stati Uniti; il KAI T-50 GOLDEN EAGLE, finora risultato vincitore solo su mercati meno sofisticati (Thailandia, Indonesia, Filippine, Iraq, oltre che in casa), rispetto al suo avversario diretto: appunto l’M-346 MASTER di Leonardo, forte dei successi in Paesi esigenti come Israele, Singapore e Polonia, e che come l’Italia operano sull’F-35 al pari dell’Australia. Clienti cui si sono aggiunti di recente il Turkmenistan, come emerso dalla relazione sull’export militare italiano 2019 (ma non confermato da Leonardo), ed a breve presumibilmente anche l’Azerbaijan, mentre ci sono buone prospettive pure in Egitto e Austria. Leonardo inoltre ha già venduto alla RAAF 10 C-27J SPARTAN. Il Project AIR-6002 è stato varato col Libro Bianco della Difesa 2016, e ha un valore stimato di 5 miliardi di dollari, spalmati sul periodo 2022-2033. Le risposte alla RFI sono attese entro il 31 luglio 2020, con l’obbiettivo di arrivare alla selezione del nuovo apparecchio entro il 2022, alla luce dei crescenti problemi di mantenimento del motore Rolls-Royce Turbomeca Adour Mk871, che equipaggia gli HAWK in forza agli Squadrons 76 e 79, negli ultimi anni diventato sempre più difficile da supportare, e già oggetto di un progetto di sostituzione col Mk-951, che però si scontra col crescente affaticamento della cellula; senza contare che, pur uscito di fabbrica 20 anni fa, il jet inglese è stato progettato negli anni ’60, col primo volo effettuato nel 1974. Tra 2014 e 2019 gli HAWK della RAAF sono già stati aggiornati, soprattutto nell’avionica, portata allo stesso standard, Mk-128, adottato per i velivoli inglesi.


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