RIVISTA ITALIANA DIFESA
Libia: Haftar perde anche l’Aeroporto di Tripoli 03/06/2020 | Andrea Mottola

Dopo le pesanti sconfitte subite durante lo scorso mese di maggio, nelle ultime 48 ore le truppe del LNA di Haftar hanno abbozzato una prima controffensiva nell’area di Alasaba. In tale area, la settimana scorsa, le milizie del Generale erano state costrette ad arretrare verso sud (sull'asse stradale tra Mizda e Garian) dopo un’offensiva delle truppe del GNA partite da quest’ultima, supportate da ulteriori unità giunte dalla capitale. Grazie ad una serie di raid aerei concentrati sulle postazioni appena conquistate dalle milizie tripoline ad Alasaba, l’LNA ha momentaneamente recuperato le proprie posizioni costringendo le forze di Serraj a ripiegare a nord di Garian. Come risposta, queste ultime hanno bersagliato diversi veicoli con bombardamenti aerei effettuati dagli UCAV turchi. A fronte di tale successo, tuttavia, la situazione per Haftar non migliora sugli altri fronti. Nella periferia meridionale di Tripoli, LNA aveva a stento mantenuto il controllo sull’ex Aeroporto Internazionale di Tripoli, inutilizzabile per la movimentazione di velivoli, ma importante hub logistico per le operazioni sul fronte capitolino, insieme a quello poco distante presente a Qaser Bin Ghashir, anch’esso soggetto ad una forte offensiva da parte delle milizie tripoline. Nelle ultime ore, tuttavia, il GNA ha preso il controllo dell'ingresso principale e di diversi edifici situati all'interno dell'ex aeroscalo con un'offensiva partita dal lato occidentale dello stesso (zone di Twaishah e Ramla), prendendone progressivamente il controllo. Sui fronti di Misurata/Abugrein e Tarhuna, invece, la situazione resta pressocché invariata, con le rispettive posizioni congelate. Il GNA ha, tuttavia, annunciato un'imminente offensiva su larga scala per la liberazione di Abugrein e Sirte.

Nel frattempo, la Turchia prosegue incessantemente l’invio di materiali, equipaggiamenti e miliziani a favore dell’alleato Serraj. Ieri a Misurata sarebbe giunta la nave cargo turca Cirkin che trasportava un lotto di fucili di precisione antimateriale Barrett M82A1/M107 cal .50 ed alcuni veicoli blindati/corazzati (secondo LNA non meno di 10/12 carri armati M60A3 TTS). Inoltre, solo nelle ultime 2 settimane si sono registrati almeno 14 voli tra Istanbul e Misurata - con cadenza di 2 ogni notte - effettuati da una coppia di C-130E del 222° Stormo dell’Aeronautica turca. A tali voli, secondo alcune fonti non confermate, bisognerebbe aggiungerne quasi altrettanti effettuati da 2 C-17 qatarini (matricole A7-MAC/A7-MAO) via Turchia. I velivoli pare trasportassero membri siriani/palestinesi della brigata Al-Quds, oltre ai soliti miliziani turcomanni. Alla luce di tali trasferimenti, è verosimile ritenere che, nell’ultima settimana, in Libia siano giunti circa 3.000 miliziani provenienti dalla Siria, numero che attesterebbe il totale a circa 10.000. 

Per quanto riguarda i velivoli recentemente consegnati ad Haftar via Russia, al momento non esistono conferme su un loro utilizzo durante i recenti raid effettuati ad Alasaba e sugli altri fronti. Peraltro, tenuto conto della progressiva perdita dei complessi antiaerei PANTSIR-S1E (non meno di 7 solo nell’ultimo mese) ceduti dagli emiratini al LNA, non è da escludere che insieme agli aerei siano stati consegnati nuovi sistemi missilistici antiaerei a medio raggio BUK-M1-2 (via Russia, Siria o Egitto). Tali sistemi andrebbero ad integrare i restanti PANTSIR nella difesa della base aerea di Jufra - probabile sede operativa dei MiG-29 FULCRUM (e forse anche dei Su-24M) – divenuta nuovo fondamentale hub per le operazioni aeree del LNA sui diversi fronti della Tripolitania.

Da segnalare, infine, che nel pomeriggio Haftar è giunto al Cairo per incontrare il Ministro della Difesa ed il Capo di Stato Maggiore egiziani. Serraj, invece, è atteso nei prossimi giorni ad Ankara.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE