RIVISTA ITALIANA DIFESA
L’US Army testa droni da elicotteri 27/05/2020 | Andrea Mottola

Il Cross Functional Team del programma Future Vertical Lift dell’US Army ha avviato la sperimentazione riguardante l’impiego di droni – denominati ALE (Air Launched Effects) – da elicotteri, con una serie di test svoltisi tra febbraio e marzo nel poligono di Yuma. Ulteriori test sono in corso di svolgimento per consentire l’integrazione del sistema di lancio (canister) di droni da ricognizione Area-I ALTIUS 600 da apparecchi UH-60 BLACKHAWK. Le prove, finora effettuate tramite lancio degli UAS ad alta quota durante la fase di hovering (profilo di missione assimilabile ad impieghi in scenari di tipo COIN), entreranno ora nella fase di test relativa ai lanci a bassa quota, ritenuti maggiormente verosimili in scenari peer/near-peer. Le suddette prove, inoltre, rivestono vitale importanza non soltanto per l’integrazione di tale capacità sugli attuali BLACK HAWK, ma anche tenendo conto che la stessa capacità viene ritenuta fondamentale per il futuro elicottero da ricognizione armata FARA e per il suo fratello più prestante da trasporto multiruolo FLRAA. Tramite l’impiego di droni multipli lanciabili da un elicottero, infatti, l’US Army punta ad incrementare le proprie capacità di condurre operazioni multi-dominio. I suddetti droni dovrebbero essere in grado di penetrare/stimolare i sistemi di difesa aerea nemici confondendoli o saturandone le capacità di tiro/tracking, al fine di consentire un certo grado di libertà di movimento ed aumentare le capacità di sopravvivenza degli stessi elicotteri. Ulteriori dettagli su RID 7/20.


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