RIVISTA ITALIANA DIFESA
Libia, continua l'avanzata delle forze di Serraj 21/05/2020 | Andrea Mottola

Dopo la conquista di Watiya, nelle successive 48 ore il GNA ha mantenuto il controllo sulla base, sequestrando diversi equipaggiamenti e materiali lasciati dal LNA dopo la fuga. Tra questi, spiccano una decina di caccia MIRAGE F1AD/ED ed elicotteri d’attacco Mi-24 – la cui operabilità è fortemente in dubbio – e uno dei sistemi antiaerei PANTSIR-S1E parzialmente danneggiato dai bombardamenti effettuati durante gli scontri. Non è da escludere che la base venga adesso utilizzata per il rischieramento di velivoli turchi (non solo UAV ANKA-S e BAYRAKTAR, ma possibile anche aerei da trasporto strategico A400M). Ora, il principale focus del GNA sarà, probabilmente, l’eliminazione delle truppe ancora presenti nella periferia meridionale di Tripoli, delle sacche di resistenza che permangono a sudovest di Garian e la conquista di Tarhuna, di fatto l’ultima roccaforte di Haftar in Tripolitania, ripetutamente colpita nelle ultime 24 ore con ben 6 raid che hanno causato la perdita, secondo fonti GNA, di 3 sistemi PANTSIR-S1E, 2 veicoli blindati TIGR e un pezzo d’artiglieria da 130 mm, nonché il danneggiamento del quartier genrale della milizia al-Kani. Per quanto riguarda le truppe di Haftar, le 1.500 unità ritiratesi da Watiya sono confluite principalmente verso est (area di Al-Asaba, cittadina che sarebbe caduta nelle ultime ore nelle mani del GNA), dato che il ripiegamento verso sud è ostacolato dalla presenza delle tribù delle montagne Nafusa, recentemente alleatesi con il GNA. Verso Tarhuna, invece, è probabile che arretri anche il contingente presente nella periferia sud di Tripoli (zona di Qaser Bin Ghashir) che da settimane non riesce ad avanzare e comincia a patire le difficoltà legate all’interruzione della catena logistica e di rifornimenti proveniente da Watiya e del supporto aereo che garantivano i velivoli che operavano da tale base. Per quanto riguarda, infine, l’area a sud di Misurata, le truppe di Haftar mantengono più o meno le posizioni una decina di chilometri a sud di Abugrein, ma iniziano a subire pesanti perdite (altro PANTSIR perso ad al Washika). La situazione descritta testimonia la situazione di difficoltà sul campo in cui si sono venute a trovare le truppe fedeli ad Haftar, ormai ad un passo dall’essere di fatto espulse dalla Tripolitania. In parte ciò è spiegato da un affievolimento del supporto militare dei suoi alleati che, ad esclusione degli EAU, nelle ultime settimane hanno mantenuto un profilo più basso, ragionamento applicabile sia per l’Egitto che per la Russia. Riguardo a quest'ultima, tuttavia, va sottolineata la dichiarazione del Ministro degli Interni di Tripoli (GNA), Fathi Bishaga, che ha annunciato il recente arrivo di 8 velivoli da combattimento russi (pare 2 caccia MiG-29 e 6 cacciabombardieri Su-24) trasferiti in Cirenaica via Siria (Jableh), per operare in supporto alle truppe di Haftar. Posto che, al momento, la notizia non è confermata, si tratterebbe di uno sviluppo importante che implicherebbe, per la prima volta nel conflitto libico, il coinvolgimento diretto di personale regolare russo (velivoli russi pilotati da russi), sempre che, come nel caso dei Su-24, non si tratti dei 6 ex Su-24MK FENCER libici sopravvissuti alla guerra del 2011 e, successivamente, ripristinati dalla Russia e ora riconsegnati ad Haftar. Peraltro, non è affatto da escludere che, volendo dar per buone le dichiarazioni di Bishaga, i presunti velivoli - in particolare i MiG-29 mai utilizzati dai piloti libici - vengano pilotati da contractors, non necessariamente russi e siano di apparecchi di fabbricazione russa ma non di provenienza (leggi Bielorussia). Tornando alle milizie pro-Serraj va evidenziato, al contrario, come il supporto militare turco al GNA continui ad essere stabile, rivelandosi decisivo per la conquista di Watiya e della fascia costiera occidentale della Tripolitania. Ad esso si aggiunge il supporto che, ultimamente, potrebbe arrivare pure da Tunisi ed Algeri, con le quali Serraj avrebbe chiuso alcuni accordi di partnership la cui non natura non è al momento precisabile.


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