Le nuove corvette europee stanno iniziando a prendere forma. Il programma - che rientra nel pacchetto PESCO (Permanent Structured Cooepration) e che al momento vede ufficialmente partecipare Italia (nazione guida), Francia, Spagna e Grecia – prevede la realizzazione di una famiglia di corvette modulari adattabili a esigenze diverse. Nella fattispecie, la Marina Militare, nel cui ambito le EPC sono ancora denominate PPX, punta ad un grosso pattugliatore – a differenza, per esempio, dei Francesi che vogliono una corvetta – da circa 3.000 t di dislocamento a pieno carico ed attorno ai 110 m di lunghezza con il quale rimpiazzare le classi COMANDANTI (nella foto) e CASSIOPEA con un’esigenza quantificata in 8 esemplari. L’armamento prevede un modulo da 8 celle per missili MBDA ASTER o CAMM ER – ancora la Marina non ha preso nessuna decisione in merito – ed un cannone Leonardo SOVRAPONTE da 76 mm con munizionamento VULCANO per il tiro controcosta. Il sensore principale sarà il Leonardo AESA GRAND NAVAL. Al momento non è prevista la dotazione di missili sup-sup antinave MARTE ER o TESEO EVO, mentre per quanto riguarda eventuali capacità antisom non si esclude la possibilità di dotare le navi di una cortina trainata. Riguardo a quest’ultimo aspetto c’è, per esempio, una grande differenza con la Grecia che vuole il sonar a scafo per le proprie navi. L’apparato propulsivo sarà diesel-elettrico. Come si vede, dunque, la Marina al momento sembra intendere le EPC come pattugliatori, seppur con una capacità missilistica antiaerea importante, a cui affidare compiti di “seconda linea” mentre quelli di prima linea e più combat verrebbero lasciati a FREMM, PPA e DDG. A tal proposito non ci sono novità circa la vendita di 2 FREMM GP alla Marina Egiziana e le eventuali forme di compensazione per la MM che resterebbe con 2 unità combattenti in meno, uno scenario francamente inaccettabile a fronte della “gara navale” in atto in tutto il Mediterraneo.