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COVID 19, altro segnale USA alla Cina 11/05/2020 | Fabio Di Felice

Gli USA inviano un altro segnale alla Cina. Solo qualche giorno dopo l’altrettanto importante annuncio della conferma dell’esercitazione RIMPAC 20, il Ministro della Difesa Australiano, Linda Reynolds, ha annunciato che la rotazione annuale del contingente dei Marines presso la base Australiana di Darwin, nel Northern Territory, ritenuta ormai cancellata a causa dell’emergenza COVID-19, è invece stata confermata. Australia e Stati hanno quindi deciso di confermare il rischieramento della 2020 Marine Rotational Force – Darwin (MRF-D) che sarà, come per le precedenti rotazioni, composta da una forza di circa 2.500 Marines. La decisione di dare la “luce verde’ al rischieramento si è principalmente basata sugli ottimi risultati che il Governo Australiano sta ottenendo nella gestione dell’emergenza COVID-19, in particolare nei Northern Territory. Quest’ultimo Stato ha infatti registrato l’incredibile record di avere solo 2 persone positive al virus - arrivate dall’esterno - nell’ultimo mese. Oltre ad arrivare in un territorio quasi immune dalla diffusione del virus, i Marines saranno sottoposti ad una quarantena di 14 giorni prevista dal Governo Australiano ed altre particolari restrizioni. La forza americana sarà basata sugli elementi del 3rd Battalion del 7th Marine Regiment (3/7), normalmente basati nella remota base dei Marines di Twentynine Palms in California, sede del Marine Corps Air Ground Combat Center, e rimarrà nel Continente oceanico per circa 6 mesi, da maggio fino a novembre 2020. Il Ministro Australiano Reynolds ha sottolineato quanto la conferma di questa importante e fondamentale attività bilaterale, oltre a permettere il consoldimento dell’interoperabilità tra le forze americane e quelle australiane, rappresenta un chiaro segnale atto a manifestare la solidità dell’alleanza tra i 2 Paesi per la sicurezza dell’intera regione Pacifica. Maggiori forze americane nell’area quindi, non solo come deterrenza alle manovre militari cinesi ma anche quale possibile pedina da giocare nel caso in cui, a causa della pandemia, alcuni Paesi nell’area richiedano assistenza umanitaria; un modo per prevenire eventuali azioni in tal senso di Pechino che si è già detta disposta ad aiutare eventuali Paesi in difficoltà.


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