RIVISTA ITALIANA DIFESA
Un "braccio" più lungo per l'artiglieria USA 04/05/2020 | Eugenio Po

"Le grandi battaglie si vincono con l'artiglieria" scriveva Napoleone. Oggi, a molti secoli di distanza, benché "l'arte della guerra" sia profondamente mutata, stiamo assistendo ad un grande ritorno di interesse proprio nei confronti dell'artiglieria più "tradizionale", quella che, in qualche modo, trae le sue origini dall'epoca di Bonaparte. Si tratta di un ritorno di interesse che è guidato dagli Stati Uniti, uno dei Paesi che, in passato, ha maggiormente trascurato questa componente e, proprio perché deciso da Washington, sarà probabilmente seguito un po' ovunque (si sa quanto gli USA riescano ad "influenzare" gli alleati e tutto il mondo occidentale..). Sono molti anni, infatti, che l'artiglieria americana "tradizionale", composta da un mix di obici/cannoni trainati e pezzi semoventi, versa in una situazione piuttosto critica, soprattutto per quanto riguarda il settore dei semoventi cingolati. \Come evidenziato in molti studi e ricerche, ultimo in ordine di tempo quello effettuato dalla RAND nel 2019, questa componente dell'US Army (e pure quella dei Marines) è surclassata, per numeri e per prestazioni, da quelle avversarie in quasi tutti gli ipotetici scenari analizzati. Ormai, infatti, la componente artiglieresca statunitense soffre non soltanto il confronto con la controparte russa (ricordiamo che, da sempre, Mosca dedica molte risorse allo sviluppo di questo tipo di capacità), ma anche quello con la Cina e persino quelli contro avversari "più modesti" come la Corea del Nord o l'Iran. Per fornire qualche "numero" di massima a corroborare queste affermazioni, ricordiamo che le Forze Armate statunitensi (US Army e Marines) dispongono di poco meno di 6.000 bocche da fuoco, tra semoventi da 155/39 mm (tipo M-109 nelle varie versioni), pezzi trainati (M-777, M-198) sempre da 155/39 mm e cannoni leggeri da 105 mm (M-119). Tale cifra si deve raffrontare con i circa 40.000 pezzi d'artiglieria (cannoni, obici e semoventi (1)) russi, con i circa 15.000 cinesi, con i 3.500 nordcoreani e con i 2.000 iraniani. Senza dimenticare, poi, che tutti i Paesi sopracitati dispongono di bocche da fuoco con gittate e prestazioni nettamente migliori rispetto a quelle americane: queste ultime sono sostanzialmente standardizzate sul pezzo da 155/39 mm, un'arma valida ma non certo modernissima (con una gittata massima standard di 24 km che sale a 30 km con il proietto tipo RAP, Rocket Assisted Projectile).

Tutto l'articolo è disponibile su RID 5/20.


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