Nonostante l’epidemia di Covid-19, particolarmente diffusa nel Paese, durante la scorsa settimana l’Iran ha presentato 2 nuovi sistemi d’arma. Il primo è un UCAV dal nome ancora sconosciuto che, secondo i dati ufficiali, sarebbe in grado di trasportare ordigni guidati, avrebbe un’autonomia di 8 ore/1.500 km (non è specificato se con carico bellico o solo con payload da sorveglianza e ricognizione), una tangenza operativa di 45.000 piedi e sarebbe basato su un sistema propulsivo a turbogetto. Sempre stando alle dichiarazioni ufficiali, 3 di questi nuovi apparecchi sarebbero stati consegnati ad inizio mese all’Aeronautica Iraniana. Durante la presentazione, inoltre, si è parlato di una recente consegna di alcuni droni bersaglio KARRAR-3 e NASEH (derivati dal MQM-107 STREAKER americano) e di un ulteriore lotto di 10 UCAV ABABIL-3. Riguardo a quest’ultimo, durante l’evento è stato mostrato un video in cui il velivolo sgancia un missile che colpisce con precisione un veicolo blindato. L’ordigno in questione - anch’esso ancora privo di una designazione ufficiale – è stato genericamente definito un nuovo missile anticarro, probabilmente discendente della famiglia GHAEM/QAEM. Alcune fonti collegano questo nuovo missile al completamento di un’opera di ingegneria inversa (l’ennesima da parte dell’Iran) dell’israeliano SPIKE-LR, uno dei quali sarebbe caduto in mani iraniane – via Hezbollah – nel 2006. Il nuovo missile dovrebbe prevedere 2 varianti a seconda del tipo di guida utilizzata - TV o infrarosso – e, stando al suddetto video, risulta già testato ed integrato sull’ABABIL-3.