RIVISTA ITALIANA DIFESA
Le ali dell’Esercito contro COVID-19 14/04/2020 | Esercito Italiano

Nel pieno dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, le basi dell’Aviazione dell’Esercito di Viterbo rappresentano, anche per la loro posizione geografica, un importante centro nevralgico per le operazioni di soccorso su tutto il territorio nazionale. Proprio grazie a questa sua peculiarità, ai baschi azzurri di Viterbo è stata affidata la gestione di una barella di biocontenimento “Isoark N36” prontamente impiegabile in caso di necessità.

 

La barella Isoark N36 ha la capacità di trasportare un paziente in situazione di alto biocontenimento e si compone di uno spazio sovrapposto alla lettiga che trattiene gli agenti potenzialmente infettivi, a garanzia della protezione degli operatori e di altri soggetti.Tale dispositivo risulta idoneo all’alloggiamento all’interno di un aeromobile di soccorso, sia esso un aereo o un elicottero. Per questo motivo l’Aviazione dell’Esercito ha predisposto  assetti UH-412 e UH-90A del 3° Reggimento Elicotteri per Operazioni Speciali “Aldebaran” che, in collaborazione con il 7° Reggimento CBRN “Cremona” di Civitavecchia e con il Policlinico Militare “Celio” di Roma, formeranno un team specialistico di pronto intervento.

 

In un contesto in cui l’urgenza si prefigura oramai come prassi quotidiana, i diversi reggimenti della Specialità impiegati nelle attività di supporto continuano a ricorrere ai propri mezzi e al proprio personale per raggiungere nel minor tempo possibile i nosocomi italiani, al fine di velocizzare la distribuzione dei materiali necessari alla lotta contro il virus che da mesi minaccia la salute nazionale. In questo particolare periodo, l’Esercito prosegue comunque le sue attività a tutela del Paese, anche mediante l’impiego dei suoi militari nell’Operazione “Strade Sicure”, rimodulata a seguito dell’attuale emergenza e che vede anche i baschi azzurri tra le parti attive nel controllo dei varchi aeroportuali, come quello di Torino Caselle.

 

Già a partire dallo scorso 24 febbraio, la Forza Armata spiega le proprie ali per raggiungere i luoghi del soccorso, mediante un piano di trasporto aereo e terrestre integrato a quello della Protezione Civile, predisponendo una serie di missioni ad ala fissa e rotante mirate al trasporto di materiale DPI, tamponi e personale sanitario. A oggi sono state attivate 28 missioni per un totale di circa 116 ore di volo, con elicotteri: UH-205 del 34° Distaccamento Permanente “Toro” di Venaria Reale (TO), UH-205 e RH-206C del Centro Addestrativo Aviazione dell’Esercito di Viterbo, CH-47 F del 1° Reggimento AVES “Antares”, UH-90A e HH-412 del 3° Reggimento Elicotteri per Operazioni Speciali “Aldebaran”, UH-90A del 7° Reggimento “Vega” di Rimini, nonché aerei Piaggio P-180 e Dornier 228 del 28° Gruppo Squadroni “Tucano” di Viterbo. 

 

In prima linea anche il 3° Reggimento di Sostegno Aviazione dell’Esercito “Aquila” di Bergamo, impegnato nella gestione degli effetti relativi all’elevata incidenza della mortalità, in collaborazione con le Autorità Civili nell’ambito dell’Operazione “Fidelium”, nonché nel supporto logistico al personale specialistico della Federazione Russa. Al Sud, il 2° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Sirio” continua nel suo lavoro di carico, scarico e stoccaggio di materiale sanitario giunto all’aeroporto di Lamezia Terme e destinato alla Protezione Civile della regione.

 

Su tutto il territorio prosegue senza sosta l’impiego operativo della Forza Armata a tutela dei cittadini, eseguendo gli ordini che la Sala Operativa del COI - Difesa emana a seguito dei coordinamenti effettuati con gli altri dicasteri, nel difficile e attuale contesto che ci vede temporaneamente distanti ma sempre più uniti.


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