L’Unione Europea ha dato ufficialmente il via alla missione EUNAVFORMED IRINI che rimpiazza SOPHIA nel Mediterraneo. La missione, guidata sempre dall’Italia e comandata dal Contrammmiraglio Fabio Agostini, parte formalmente domani ed ha come obbiettivo principale l'implementazione dell’embargo ONU sulle armi alla Libia attraverso l’uso di assetti aerei, satellitari e navali. Le navi, dunque, tornano a far parte del dispositivo della missione. Secondo quanto risulta a RID, al momento sono previste non meno di 3 unità navali - una italiana, una francese ed una greca - piu' velivoli da pattugliamento marittimo greci, italiani e tedeschi. Le navi di SOPHIA potranno ispezionare nell’alto mare al largo delle coste libiche le imbarcazioni sospettate di trasportare a e da la Libia armi o materiale relativo. E' necessario a tal proposito avere il consenso dello stato di bandiera, ma se questo non arriva, dopo che è stato fatto in “buona fede” ogni tentativo per ottenerlo, si può passare all’abbordaggio ed all’ispezione. Generalmente questo consenso non arriva quasi mai – essendo i Paesi di bandiera tipicamente Panama, Ucraina, ecc. Al core business bisogna poi aggiungere altri compiti, quali: monitoraggio e raccolta di informazioni sull’esportazione illecita di petrolio dalla Libia, il contributo al capacity building ed al training della Guardia Costiera e della Marina Libica e il contributo allo smantellamento del “modello di business” su cui si basano le reti dedite al traffico di migranti mediante la raccolta di informazioni e le attività di pattugliamento degli aerei della missione. Le navi vengono, pertanto, escluse dal monitoraggio del traffico di migranti. Il mandato di IRINI ha una durata iniziale di un anno.