RIVISTA ITALIANA DIFESA
Raytheon fuori dal PRECISION STRIKE MISSILE 30/03/2020 | Gabriele Molinelli

Raytheon è uscita dal programma dell’US Army Precision Strike Missile (PRSM) dopo che l’azienda non era riuscita a completare un test di volo entro la deadline del 20 febbraio scorso. L’US Army non ha fornito ulteriori fondi all’azienda, che ha incontrato alcune difficoltà tecniche con la sua proposta, dal nome DEEPSTRIKE, ed ha di conseguenza preferito ritirarsi. A questo punto il programma prosegue solo con Lockheed Martin. La budget request per il Fiscal Year 2021 include 49,9 milioni di dollari per l'acquisizione di un primo lotto di 30 missili in configurazione base, con l’intenzione di ordinarne 110 già nel 2022, 178 nel 2023 e poi ben 350 nel 2024 e nel 2025. Per quanto riguarda Lockheed Martin, questa ha condotto con successo il 10 marzo scorso il secondo lancio test del suo missile per il requisito Precision Strike Missile (PRSM) dell’US Army. L’arma è destinata a rimpiazzare l’ATACMS. Rispetto a quest’ultimo, il nuovo missile è più snello e 2 munizioni sono contenute in un lanciatore standard per l’M142 HIMARS (pod singolo) e per il cingolato M270A2 (2 pod per complessivi 4 missili pronti al fuoco). La gittata è stata finora indicata come appena inferiore ai 500 Km, soglia limite per il trattato INF, ma con l’abbandono di quello storico accordo la ricerca di raggi d’azione molto superiori appare scontata. Per il momento, comunque, l’US Army non modificherà i requisiti di base poiché la sua priorità è immettere in servizio il nuovo missile, nella sua configurazione di base, entro il 2023. Il primo lancio risale al 10 dicembre 2019, ed entrambi sono stati effettuati al Poligono di White Sands, nel New Mexico. Lockheed ha in programma un altro test per il 30 aprile.


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