Il nuovo pod jammer in banda media NGJ-MB (Next Generation Jammer Mid-Band) della Raytheon, in via di sviluppo per gli EA-18G GROWLER, ha recentemente completato una parte della prima fase di test presso la struttura dedicata alle prove ambientali ed alle valutazioni di sistemi destinati alla guerra aerea della base navale di Patuxent River. Nello specifico, 2 pod ALQ-249 montati su un GROWLER sono stati sottoposti a 400 ore di prove effettuate per 3 mesi all’interno della camera anecoica e riguardanti le funzionalità di base dei pod e le loro performance – con relativa raccolta di dati – rispetto ai agli effetti elettromagnetici ambientali (definiti E3 - Electromagnetic Environmental Effects). Questo tipo di procedura serve ad ottenere l’iniziale certificazione per i test di volo che partiranno ad aprile con il reparto test e valutazioni VX-23. Il sistema NGJ-MB, costituito nella versione standard da una coppia di pod ALQ-249 a scansione elettronica montati sui piloni subalari degli EA-18G (la configurazione più spinta prevede fino a 5 pod, 2 sotto ogni ala più uno sul pilone ventrale), dovrebbe fornire un sensibile miglioramento in termini di portata, precisione e capacità di copertura di banda nel jamming stand-off e stand-in effettuato nei confronti di minacce avanzate/emergenti con emettitori operanti su bande di frequenza medie (ad esempio, comunicazioni radio o guida radar missili) in scenari ad alta densità. Ciò rappresenterà il plus del NGJ-MB – specificamente progettato per operare su un particolare spettro di frequenze - rispetto all’attuale sistema di jamming tattico ALQ-99 “omnifrequenza” presente sui GROWLER. Tale sistema, tuttavia, continuerà inizialmente ad essere utilizzato ad integrazione dei nuovi pod ALQ-249 in attesa che questi ultimi vengano dotati delle componenti necessarie ad operare anche sulle bande di frequenza basse (NGJ-LB) ed alte (NGJ-HB), completando il programma di aggiornamento Block 2 EW previsto per gli EA-18G.