RIVISTA ITALIANA DIFESA
La crisi dell’Aeronautica Spagnola 25/03/2020 | Giuliano Da Fre'

La “grande crisi” si è fatta sentire, eccome. Tagli alle ore di volo, problemi manutentivi - sarà un caso, ma dei 5 TYPHOOON perduti tra il 2010 e il 2017, 3 erano spagnoli -, rallentamenti nei programmi di acquisizione o di procurement. Dopo la brillante crescita avviata negli anni ’70, per l’Aeronautica Spagnola (Ejército del Aire, o Fuerza Aérea Española, FAE) l’ultimo decennio è stato estremamente difficile, segnato pesantemente dalle difficoltà economiche del Paese. La crisi si è abbattuta - e molto pesantemente - sul bilancio della Difesa che è costantemente calato dal 2009 (7,85 miliardi di euro, dopo il picco di 8,15 miliardi di euro raggiunto nel 2008), toccando il minimo nel 2014 (5,65 miliardi), ma con valori molto bassi pure nel 2015 (5,71 miliardi di euro) e nel 2016 (5,73 miliardi di euro), per poi risalire nel 2017 (7,5 miliardi di euro), nel 2018 (8,4 miliardi di euro) e nel 2019 (8,54 miliardi di euro). Una situazione che si è riverberata sulle 3 Forze Armate e che è costata molto cara all’Aeronautica sia, come accennato, in termini di incidenti aerei sia con una gravissima limitazione di tutte le attività istituzionali. Uno dei momenti più critici si è avuto alla fine del 2018, con il blocco di tutte le attività di volo (escluse quelle relative alle missioni internazionali e alle attività indispensabili), che ha costretto l’Ejercito del Aire a rinunciare ad una esercitazione multinazionale alle Canarie. Oggi, benché la situazione della Difesa sia in miglioramento, resta ancora molto grave proprio riguardo alla componente aerea. In questi ultimi anni il numero di ore di volo si è ridotto del 40% (nel 2007 erano state 95.000 mentre nel 2019 sono state 65.000), e inoltre diversi velivoli devono essere sostituiti a breve (F-5M da addestramento, F/A-18 da caccia/attacco, P-3 da pattugliamento marittimo) o sono stati radiati senza un sostituto (i tanker B-707 che facevano anche missioni di sorveglianza elettronica). I tagli, invece, non influiscono più di tanto sulle missioni internazionali a cui l’Ejercito del Aire fornisce un contributo importante. Ancora a febbraio 2020 proseguivano le missioni dei pattugliatori nelle operazioni ATALANTA e SOPHIA, l’impiego di aerei da trasporto C-130H e C-295 a supporto dell’operazione BARKHANE in Mali e nel gruppo MAMBA nella Repubblica Centrafricana, mentre sul fronte interno, oltre alle normali operazioni di vigilanza aerea, la FAE contribuisce al dispositivo antiterrorismo RENEGADE. Dal 2006, inoltre, i caccia spagnoli, prima MIRAGE F-1M, e dal 2015 gli EF-18M e i TYPHOON, partecipano con pacchetti di 4/6 velivoli alla Baltic Air Policing, rischierandosi in Estonia e Lituania, e accumulando un’importante esperienza di scramble in prima linea; con qualche disguido, come quando il 7 agosto 2018 uno dei 6 Eurofighter TYPHOON rischierati 3 mesi prima per controllare i cieli estoni, ha sparato per errore un missile aria-aria AIM-120, fortunatamente senza causare danni, e a circa 50 miglia dal confine con la Russia.

Tutto l'articolo disponibile su RID 4/20.


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