L'USAF ha deciso di fermare l'acquisizione degli UAV super-MALE MQ-9 REAPEAR ai 24 esemplari previsti nel budget per l'anno fiscale 2021. Le consegne raggiungerebbero così 337 velivoli, rispetto ai 363 originariamente previsti. La decisione dell'USAF, che dovrà essere approvata dal Congresso, si spiega alla luce dell'evoluzione degli scenari, con l'incremento dei contesti a piu' alto contrasto militare - "near peer" o "peer" - che sempre piu' stanno facendo emergere l'esigenza per UAV di nuova concezione in cui l'elemento premiante diventa la capacità di sopravvivenza e penetrazione, ottenute con formule aerodinamiche maggiormente spinte, velocità superiori e altrettanto superiori dotazioni di guerra elettronica e resilienza cyber. A questa nuova categoria di UAV - o quasi-UCAV/UCAV - l'USAF, ma non solo, vuole affidare un ruolo centrale nei futuri conflitti. Il PREDATOR/REAPER, così come tutti gli UAV ad esso ispirati, è d’altro canto un velivolo “porta" sensori e armi, ma è relativamente lento e molto vulnerabile alle difese antiaeree avversarie, comprese sempre piu' anche quelle di attori irregolari e non statuali. Ulteriori approfondimenti su RID 4/20.