Secondo diverse fonti turche, il caccia di 5ª generazione TF-X dovrebbe teoricamente effettuare il primo volo nel 2029 con un sistema propulsivo realizzato internamente, mentre il primo prototipo con motore provvisorio di produzione straniera dovrebbe volare nel 2025/2026, rispetto ai programmi iniziali che prevedevano il primo volo nel 2023. Stando alle dichiarazioni del Direttore Generale del centro di ricerca e sviluppo TR Engine, Osman Dur, lo sviluppo del motore procede rapidamente e, secondo il cronoprogramma, i test dovrebbero concludersi tra 2026 e 2027. Tutto ciò, come detto, in teoria. Di fatto, per raggiungere tale risultato, Ankara necessita di partner stranieri che le consentano di risolvere le difficoltà già dimostrate nella produzione ed assemblaggio di componenti critiche – basti pensare ai problemi del propulsore ed della trasmissione dei carri ALTAY. Dopo il raffreddamento del Governo britannico nei confronti della Turchia, a causa della sua recente politica di “neo-ottomanesimo”, i colloqui con la BAE e la Rolls-Royce per il necessario supporto allo sviluppo e alla produzione del TF-X sono stati messi in stand-by. Peraltro, i rispettivi accordi – quello del 2017 con la BAE, relativo alla prima fase di sviluppo del velivolo, del valore di 95 milioni di sterline e quello siglato tra la Rolls-Royce e l’azienda turca Kale del 2016, del valore di 100 milioni di sterline, riguardanti il trasferimento di tecnologie per la produzione di alcune componenti del motore del nuovo caccia, la creazione in Turchia di un centro tecnico e di una struttura per l’assemblaggio di motori RR destinati al TF-X, ma anche a carri, elicotteri e missili – erano stati congelati. Ciò spiega il recente corteggiamento mirante al coinvolgimento della Malesia nella produzione del TF-X e dell’addestratore autoctono HURJET, in particolare per la produzione delle componenti in materiale composito delle rispettive fusoliere, settore in cui i malesiani godono di buona expertise. A tal proposito va ricordato che lo scorso anno la Turkish Aerospace (TA) ha firmato un MoU con il Governo malese per la produzione di tali componenti. Ankara, però, vorrebbe spingersi oltre e ha recentemente invitato il Paese asiatico ad unirsi al programma TF-X come partner di primo livello. Ora si attende la risposta da Kuala Lumpur. Oltre alla Malesia, la Turchia guarda al Pakistan che, a quanto pare, sarebbe molto interessato a partecipare alla produzione del TF-X, e ad altri Paesi a maggioranza musulmana con la necessità di modernizzazione delle rispettive aeronautiche, quali Bangladesh, Indonesia e Kazakistan, ritenuti potenziali partner del programma del “primo grande caccia musulmano”, come ha definito il nuovo aereo l’AD della TA, Temel Kotil. Certo è che, per la Turchia, l’importanza del progetto TF-X è cresciuta enormemente alla luce dell’esclusione di Ankara dal programma F-35 in seguito alla vicenda degli S-400.