L’azienda olandese Damen si è aggiudicata la gara per le fregate multiruolo MKS180 della Marina Tedesca. Il programma prevedeva la costruzione di 4 unità pensate per il Forward Basing lontano dalla madrepatria per cicli operativi di 2 anni. Nel 2015, infatti, il programma era partito con un budget di 3,5 miliardi di euro per 4 navi e 2 opzioni, ma ora si prevede di comprare subito tutte e 6 le unità, che saranno più pesantemente armate delle controverse F-125, includendo capacità ASW e AAW. Per le MKS180 si è arrivati a prevedere un dislocamento fra 9.000 e 10.000 t per una lunghezza di 155 m o più, con un design simile a quello delle F-125 ma evoluto e completato con un numero da definire di pozzi MK41 per missili superficie-aria “a medio raggio”. Il design integra spazi per moduli di missione e per un nucleo imbarcato di 70 elementi in aggiunta a circa 110 membri d’equipaggio. In gara erano rimasti solo in 2, Damen, in cooperazione con Blohm & Voss e Thales, e il team composto dalla holding GNY, German Naval Yards, e da Thyssen-Krupp, con la sua sussidiaria Marine Systems (TKMS). TKMS era stata originariamente a capo di un terzo team, insieme a Lürssen, ma nel 2018 la loro proposta era stata respinta. Nell’agosto dello stesso anno, TKMS aveva trovato accoglienza presso GNY come sub-contractor per il progetto. Per TKMS e quindi di fatto per il settore tedesco della costruzione di grandi unità militari di superficie, la vittoria di Damen è un durissimo colpo. Thyssen-Krupp ha già ripetutamente cercato di disfarsi di TKMS negli anni scorsi, e questa sconfitta potrebbe riaprire la ferita. Damen, per parte sua, promette di costruire le unità nel cantiere Blohm & Voss di Amburgo, garantendo anche lavoro ad altri cantieri del gruppo Lürssen, di cui Blohm & Voss è diventata sussidiaria nel 2016. L’azienda si impegna anche a spendere circa l’80% del valore del contratto in Germania. Il Governo ora prevede che, fatti salvi ritardi dovuti ad azioni legali dei concorrenti o altri problemi nella negoziazione, si possa formalizzare il programma già in primavera. Controversie e scontri politici paiono inevitabili viste le nubi che si formano all’orizzonte per il futuro del cantiere TKMS di Kiel. La battaglia in Parlamento e nei tribunali sarà tutta combattuta sul coinvolgimento delle aziende tedesche.