RIVISTA ITALIANA DIFESA
A Sigonella per l'AGS 19/12/2019 | Marco Barone

Grazie ad un press tour organizzato dalla NATO, RID ha potuto visitare le infrastrutture dedicate al programma Alliance Ground Surveillance (AGS) dell’Alleanza sulla base aerea di Sigonella, in Sicilia. La gestazione del programma è stata complessa ma, con l’arrivo del primo Northrop Grumman RQ-4D PHOENIX a novembre ed il secondo velivolo proprio oggi, 19 dicembre, l’AGS si avvia verso l’ingresso in servizio. Lo ricordiamo, il Memorandum of Understanding (MoU) tra i 15 Paesi partner venne sottoscritto nel 2009 e stabiliva il quadro legislativo e organizzativo, oltre che l’impegno finanziario. I fondi sono stati disponibili a partire dal 2012, anno nel quale Northrop Grumman ha ricevuto la commessa per 5 velivoli (inizialmente il requisito era per 8 macchine). Frattanto è stata fondata la NATO AGS Management Agency (NAGSMA), agenzia appositamente creata per la gestione del programma. L’Italia partecipa in qualità di host nation, mettendo a disposizione la base di Sigonella. Inoltre, l’Aeronautica Militare si è occupata del processo di certificazione del sistema RQ-4D, non richiesta negli Stati Uniti, ma fondamentale per il consenso di alcuni membri dell’Alleanza, i quali hanno preteso robuste garanzie sulla sicurezza in volo dell’RQ-4D. Sia il Brigadier Gernerale statunitense Phillip Stewart, Comandante della NATO AGS Force (NAGSF), che il Col. dell’AM Stefano Bianca, Vice Comandante, hanno descritto l’impresa come titanica. Basti pensare che l’AM ha proceduto alla certificazione di ogni singolo componente della macchina e dei suoi sistemi di guida, per complessivi 630 pezzi, producendo 22 dossier per un totale di circa 2 milioni di pagine di manuali tecnici. Il dispiegamento dell’AGS modifica profondamente la base siciliana. Difatti, gli RQ-4D sono la punta di diamante di un sistema di raccolta delle informazioni molto articolato, con funzionalità multiple. Il sensore Hughes Integrated Surveillance & Reconnaissance (HISAR) a bordo degli RQ-4D, realizzato da Raytheon, è un radar a scansione laterale in banda X con una portata strumentale di 200 km su un arco di circa 120°, con funzioni Syntetic Aperture Radar (SAR) e Ground Moving Target Indicator (GMTI), e garantisce una risoluzione straordinaria con immagini ad altissima fedeltà. Il flusso di rilevazioni deve essere processato, analizzato e distribuito, cosa che richiede specialisti di ogni ambiente operativo sia per “leggere” i dati in ingresso in tempo quasi reale e trasformarli in intelligence immediatamente fruibile, sia per studiare i dati nel tempo al fine di rilevare cambiamenti degni di nota nelle densità di veicoli, materiali, risorse, ecc. dei soggetti monitorati. Basti pensare che, complessivamente, il personale addetto all’AGS supererà le 600 unità una volta a regime, di cui ben 200 Subject Matter Expert (SME). Questo comporta la costruzione di numerose infrastrutture sulla base, tra cui un Mission Operation Support Centre (MOSC), un Training Centre (TC) e 3 depositi per il ricovero e la manutenzione di veicoli. Gli esistenti Hangar 67 e Hangar 52 vengono impiegati, rispettivamente, come deposito e come officine multiuso. Attualmente, alcune strutture sono costruite, ma la maggior parte delle funzionalità è garantita da prefabbricati modulari opportunamente attrezzati, attivati tra il 2018 e il 2019. Oltre alle installazioni fisse, Sigonella ospiterà anche le unità mobili per esigenze “expeditionary”, peculiarità del sistema NATO (non presenti nel dispositivo USAF). Queste comprendono 2 Deployable UAV Control Element (DUCE), 2 Transportable General Ground Station (TGGS) e 6 Mobile General Ground Station (MGGS). Le TGGS e le MGGS sono pensate per poter attingere alle rilevazioni degli RQ-4D direttamente a livello tattico e processarne i dati in favore di unità a livello di divisione e battaglione, rispettivamente – possiamo supporre che la NATO Response Force (NRF) ne sarebbe il primo beneficiario. In casi estremi, le unità mobili potrebbero fungere anche da backup per la Main Operating Base (MOB) di Sigonella. La maggior parte del materiale in dotazione alle TGGS è prodotto da Leonardo, mentre le MGGS sono curate da Airbus. Ricordiamo che, se la statunitense NGISSII (Northrop Grumman Integrated System Sector International) è il prime contractor, la cordata di sub-contractor comprende aziende del calibro di Airbus, Leonardo, General Dynamics Canada, Kongsberg, Terma e molte altre – ad ulteriore riprova del grande livello di sofisticazione del sistema. L’area operativa si comporrà di 3 ricoveri per altrettanti velivoli ed un hangar manutenzioni/ricovero in grado di accogliere gli altri 2. Al momento della nostra visita, il primo ricovero era in fase di completamento ed un secondo in fase avanzata dei lavori. Nel frattempo, il 41° Stormo dell’Aeronautica Militare ha messo a disposizione metà del proprio hangar principale per ricoverare il primo RQ-4D, utilizzando l’altra metà per le operazioni di routine sui P-72A. Tutte le infrastrutture verranno consegnate nel 2021, contestualmente all’ottenimento della Final Operational Capability (FOC) per la flotta velivoli. A regime, la NATO potrà contare sulla presenza costante di un PHOENIX su 2 fronti diversi. Secondo le statistiche messe a disposizione dall’USAF, la macchina opportunamente manutenuta e preservata garantisce una disponibilità media dell’80-85%. Dunque, con 5 macchine è possibile avere 2 macchine sempre in missione, 2 per rilevarle, ed una in manutenzione. Ogni missione può durare fino ad un massimo di 30 ore, con un tempo massimo di permanenza on-station di circa 20 ore. Il trasferimento della prima macchina da Palmdale (California) a Sigonella ha rappresentato un test in sé. La macchina ha volato per 21 ore ed ha richiesto 4 “switch” per la guida, 2 satelliti Ku, 1 satellite INMARSAT e, infine, la guida Line-Of-Sight (LOS) dalla base di Sigonella. Con l’ingresso in servizio dell’AGS, la NATO diventa la prima organizzazione al mondo a disporre di una capacità ISR propria che opera esclusivamente per gli scopi dell’organizzazione, in favore di tutti e 29 i suoi membri.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE