RIVISTA ITALIANA DIFESA
L’F-35 designa bersagli per l’artiglieria 17/12/2019 | Gabriele Molinelli

L’USAF e l’US Army hanno completato con successo una dimostrazione di collaborazione in combattimento che ha visto un F-35A impiegato per designare, senza rivelarsi, bersagli a favore dell’artiglieria alleata.

L’esperimento si è tenuto ad inizio novembre nel poligono di Dona Ana, nel New Mexico, e ha visto le informazioni raccolte dall’F-35A trasmesse ad un’unità di obici semoventi M109A6 da 155 mm del 1st Armored Division Artillery.

Il Maggiore Scott Portue, del 59th Test and Evaluation Squadron, ha designato i bersagli sfruttando la bassa osservabilità dell’F-35. Questo approccio è seguito anche dall’USMC, che aveva già usato l’F-35B per designare bersagli a favore di lanciarazzi HIMARS.

Viste le armi impiegate in quest’ultimo test, i bersagli si trovavano chiaramente a poche decine di chilometri di distanza dall’artiglieria amica, ma la chiave dell’esperimento è nell’assicurare la comunicazione sicura fra F-35 e reparti d’artiglieria. In un futuro non lontano, grazie agli investimenti dell’US Army in Strategic Fires, l’F-35 potrebbe trovarsi ben oltre la linea del fronte, a designare bersagli a oltre 1.000 km dalle unità amiche, che potranno colpirle con missili strategici lanciati da terra e armi plananti ipersoniche.

Nei prossimi anni diventerà infatti operativa la prima batteria di missili ipersonici dell’Esercito, mentre un missile “post-INF” con gittata che potrebbe persino spingersi verso i 3.000 km è nelle fasi iniziali dello sviluppo, anche se il budget 2020 contiene limitazioni imposte dal Congresso sull’effettiva acquisizione di quest’arma.

Per l’Aeronautica, poter accedere alle armi basate a terra è un modo per espandere drammaticamente la “capienza” dell’F-35. Virtualmente sarà come se le stive bombe dell’F-35 potessero all’improvviso contenere grandi quantità di armi di varia natura, senza dover rinunciare alla sua stealthness. Per lo stesso motivo, l’USAF sta attivamente considerando velivoli unmanned come accompagnatori per i caccia pilotati e sta anche ancora pensando ad un “arsenale volante”, da ottenere forse modificando dei bombardieri esistenti.

Sono stati testati circa 8 diverse soluzioni per connettere in network l’F-35 e le forze di terra, coronando gli sforzi congiunti del III Corps dell’US Army, dell’US Air Force Combat Command, del 7th Air Support Operations Squadron e del già citato 59th Test and Evaluation Squadron.


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