RIVISTA ITALIANA DIFESA
COMPASS CALL: tecnologia e missioni 29/10/2019 | Paolo Quaranta

La necessità di assicurare un ottimale controllo dello spettro elettromagnetico in tutte le operazioni militari richiede le capacità di sfruttare e dominare tutte le forme di ricezione e trasmissione che lo attraversano, negandone nel contempo l’utilizzo al nemico. I conflitti recenti hanno costantemente dimostrato al di là di ogni dubbio l’importanza fondamentale del dominio dello spettro elettromagnetico, al punto che coloro che non adeguano le proprie forze a questo aspetto oggi saranno gli sconfitti di domani. Quindi la mancata comprensione o il mancato adeguamento delle dinamiche e delle strategie del combattimento elettronico non è oggi scusabile. Il mondo delle guerra elettronica, per quanto complesso, non è una sorta di magia: è una disciplina ingegneristico-operativa ormai consolidata, il cui successo è ottenuto attraverso sforzi sistematici. Dal 1983, COMPASS CALL ha soddisfatto questo bisogno attraverso una flotta di 14 EC-130H dotati di apparecchiature per la guerra elettronica (EW) in grado di interrompere le funzioni di Comando/Controllo (C2) del nemico, limitando il più possibile il coordinamento delle unità avversarie e la gestione delle forze: si tratta, quindi, di un sistema d’arma non letale utilizzato per degradare le capacità operative del nemico. La macchina si integra in operazioni a qualsiasi livello, e i bersagli possono essere sia designati prima del decollo in fase di pianificazione, sia acquisiti durante la missione, sia acquisiti da piattaforme esterne (altri velivoli simili, posti comando volanti, ecc.).

Tutto l'articolo è disponibile su RID 11/19.


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