RIVISTA ITALIANA DIFESA
La Marina Russa: potenziamento o stagnazione? 28/10/2019 | Michele Cosentino

Da alcuni anni a questa parte, la Marina Russa è al centro di una serie di eventi - la crisi siriana e l’intervento militare, l'annessione della Crimea, il confronto con la NATO nel Baltico e nel Mar Nero - che l’hanno riportata alla ribalta dopo un lungo periodo di oblio iniziato con la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Strumento per eccellenza per proiettare influenza e potenza, la Marina della Federazione Russa, ufficialmente nota come Voyenno-Morskoy Flot Rossii, VMF-R, s’inserisce idealmente nel progetto di Vladimir Putin per restituire alla Russia lo status di potenza globale; a tal fine, nel 2011 ha preso il via un piano decennale di sviluppo e ammodernamento dello strumento aeronavale i cui primi risultati concreti si sono potuti apprezzare proprio in occasione dell’intervento militare di Mosca nel conflitto siriano. Come si ricorderà, il 7 ottobre 2015 4 unità della Flottiglia del Mar Caspio - la fregata DAGESTAN e le corvette lanciamissili GRAD SVIAJSK, UGLICH e VELIKI USTIUG - lanciarono una salva di 26 missili da crociera della famiglia KALIBR su 11 obiettivi situati in territorio siriano, segnando così il debutto operativo dell’ordigno. Il predetto piano decennale è destinato a concludersi nel 2020, ma di quello immediatamente successivo, che si spinge fino al 2027 e che dall’impegno nel conflitto siriano trae lezioni importanti, sono stato già delineate alcune ipotesi per nuove costruzioni destinate al debutto nel prossimo decennio.

Tutto l'articolo è disponibile su RID 11/19.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE