Alle operazioni contro ISIL stanno attivamente partecipando anche alcuni Paesi arabi. In particolare stiamo parlando di Paesi del Golfo (Arabia Saudita, EAU, Bahrein ) e della Giordania.
I paesi arabi schieratisi con le forze occidentali dispongono d’altra parte di efficienti forze aeree, per lo più equipaggiate con mezzi avanzati, e non prive di qualche esperienza operativa, anche se restano carenti i supporti (aviocisterne, aerei di comando e controllo o radar, guerra elettronica).
L’Arabia Saudita sin dagli anni ’80 ha creato la più moderna e potente forza aerea del Medio Oriente dopo quelle turca e israeliana; in fase di rinnovamento nell’ultimo decennio con diversi programmi, è stata testata con successo (dopo gli sporadici scontri con jet iraniani negli anni ’80) durante la Guerra del Golfo (1991), e con gli attacchi lanciati contro gli insorgenti yemeniti sciiti nel 2009-2010.
Nella RSAF convivono oggi centinaia di aerei da combattimento di 3 diverse generazioni: e se gli F-5E/F FREEDOM FIGHTER sono ormai relegati a compiti secondari, la front line è alimentata da TORNADO IDS, in fase di ammodernamento e dotati dei missili standoff a lungo raggio MBDA STORM SHADOW, caccia F-15C, cacciabombardieri F-15S STRIKE EAGLE ed Eurofighter TYPHOON, ordinati nel 2006 in 72 esemplari dei quali una quarantina già consegnati. Da sottolineare come il Governo saudita abbia ordinato altri 84 F-15SA nel 2011 (con l’upgrade di quelli già in servizio) e stia sempre trattando una nuova fornitura di 72 TYPHOON, con l’obbiettivo finale di mandare in pensione tutti i jet di 4ª generazione.
Per un’azione prolungata e a largo raggio, la RSAF è anche la forza aerea araba meglio attrezzata, potendo contare su aerocisterne Airbus A330MRTT (una decina tra operative e in consegna), 5 aerei radar E-3 SENTRY, e un paio di velivoli ELINT/SIGINT RE-3A. Un’altra forza aerea in decisa espansione è quella degli Emirati Arabi Uniti (UAEAF), che ormai conta 350 velivoli di quasi tutti i tipi, e un buon livello di preparazione tecnica e addestramento, con qualche esperienza operativa: 6 jet hanno partecipato all’intervento in Libia nel 2011, e nelle scorse settimane si è parlato di un nuovo coinvolgimento libico di aerei emiratini basati in Egitto. Per azioni combat d’altra parte la UAEAF può dispiegare un’ottantina di moderni F-16E/F DESERT FALCON Block 60 (consegnati entro il 2006, cui Se ne stanno aggiungendo altri 25 più avanzati) e meno di 70 MIRAGE 2000-9, frutto di un programma misto di nuove acquisizioni e upgrade siglato nel 1998. Gli F-16, impiegati in Libia e ora contro i tagliateste dell’ISIS, possono contare su una avanzata panoplia di armi guidate e non, compresi missili MAVERICK e HARM, e vengono supportati da 3 nuovissime aviocisterne A330MRTT, mentre non sono ancora operativi i 2 Saab 340AEW&C ordinati. La Giordania schiera una forza da combattimento ormai quasi completamente incentrata su una sessantina di F-16 acquistati di seconda mano nel 1996-2012, e in parte aggiornati per l’impiego di bombe guidate PAVEWAY II; la RJAF non dispone di assetti pregiati di supporto (aerei radar o cisterna), ma l’impegno contro l’ISIS viene gestito da una capillare rete di basi principali o di rischiaramento vicine al confine siriano, come Mafraq, H5 e la KING ABDULLAH II di Zarga, che potrebbero anche consentire l’impiego della componente d’attacco tattica, su elicotteri AH-1S COBRA e MD-530F.
In Siria, Arabia Saudita, Giordania e EAU stanno per ora impiegando 4 aerei a testa: F-16 giordani ed emiratini, STRIKE EAGLE i sauditi, più aerei radar e cisterne, mentre non sono confermati raid effettuati da TORNADO o TYPHOON sauditi.
Più modeste le forze aeree di Bahrein (RBAF). In 20 anni, dopo la Guerra del Golfo, la RBAF ha triplicato i propri effettivi, e sono oggi disponibili una ventina di F-16C/D Block 40 acquistati nel 1990-2001 (col primo lotto subito impiegato contro l’Iraq), più uno squadron ancora su F-5E/F del 1986; ammodernata anche la componente addestrativa, sono in corso ulteriori programmi di potenziamento, comprendenti nuovi caccia multiruolo da affiancare ai FALCON (in lizza TYPHOON, dato per favorito, ma anche GRIPEN, F-35 e RAFALE), elicotteri d’attacco e mezzi di supporto, ancora assenti. Per ulteriori approfondimenti non perdetevi il reportage su RID 11/2014.