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La RAAF aggiorna GROWLER e SUPER HORNET? 21/10/2019 | Andrea Mottola

Secondo una coppia di documenti risalenti alla prima settimana di ottobre e notificati dal Federal Business Opportunities Office, la NAVAIR statunitense avrebbe assegnato alla Boeing un contratto (del valore sconosciuto) per l’integrazione del nuovo sistema di missione ACMC (Advanced Capabilities Mission Computer) della General Dynamics sui EA-18G GROWLER e sugli F/A-18F SUPER HORNET dell’Aeronautica australiana (RAAF). L’ACMC rappresenta l’evoluzione del computer di missione originario AMC (Advanced Mission Computer) presente sui GROWLER e SUPER HORNET Block I e II e fornisce prestazioni superiori in termini di capacità e velocità nei processi di calcolo. In un altro documento, inoltre, NAVAIR comunica l’intenzione di ottenere 12 nuovi sistemi IRST21 (foto) destinati ai velivoli della RAAF. L’IRST21 rappresenta il nuovo sensore prodotto dalla Lockheed Martin destinato ai SUPER HORNET della US Navy. Il sistema, integrato nella struttura del serbatoio supplementare centrale del velivolo, fornisce un incremento nella detezione di minacce aeree a bassa tracciatura radar, nonché quelle di una miglior capacità di localizzazione e tracking dei bersagli (in particolare, rilevamento più accurato nella discriminazione di minacce multiple all’interno di una formazione allargata, grazie ad una miglior risoluzione) anche in ambienti radar “disturbati”. Ad oggi, non ci sono conferme ufficiali di tali upgrade da parte australiana. Tuttavia, dovesse essere confermata, la notizia indicherebbe un cambio di piani da parte della RAAF che attualmente prevede la progressiva sostituzione dei propri 24 F/A-18F ed 11 EA-18G con circa 100 F-35A (72 già ordinati, di cui 14 consegnati, più opzione per altri 28 JSF) a partire dalla prima metà degli anni ’20. Va da sé che un upgrade avionico come quello citato, magari seguito da altri interventi strutturali, sensoristici e relativi alle comunicazioni dati, che potrebbero portare la flotta australiana di SUPER HORNET al nuovo standard Block III della US Navy, implicherebbe una revisione dei programmi ed il loro mantenimento in servizio per l’intera prossima decade.


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