RIVISTA ITALIANA DIFESA
A Venezia il XII° Regional Seapower Symposium 17/10/2019 | Andrea Mottola

Ieri, presso la splendida cornice della Sala Squadratori dell’Arsenale di Venezia si è ufficialmente aperta la 12ª edizione del Regional Seapower Symposium, appuntamento biennale che rappresenta un’eccellente opportunità di confronto, scambio di idee e ricerca di soluzioni in campo marittimo e navale, nonché di conoscenza reciproca tra i vari attori, non solo militari, che condividono sfide ed interessi nel dominio marittimo. Padrona di casa ed organizzatrice dell’evento, la Marina Militare Italiana, presente con le più alte cariche, e con un importante schieramento di unità navali comprendenti la nave anfibia SAN GIORGIO e la meravigliosa nave scuola AMERIGO VESPUCCI, entrambe ormeggiate in Riva degli Schiavoni, mentre all’interno della Darsena Nuova dell’Arsenale, era ormeggiata la nuova UNPAV del GOI Angelo Cabrini, non lontana dal vecchio aliscafo GRIFONE, della classe NIBBIO/SPARVIERO, in esposizione permanente all’interno dell’Arsenale. Ad aprire i lavori del Simposio gli interventi del Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli. e Il Generale Vecciarelli nel suo discorso ha evidenziato come “allo scopo di mantenere l'intero bacino del Mediterraneo libero e stabile, sia fondamentale condividere informazioni, sviluppare interoperabilità e diffondere le best practices di ciascuno. Il tutto, con l'obiettivo di rafforzare il ruolo strategico di questi bacini e salvaguardare le linee di comunicazione marittime. Mari e oceani aperti, sicuri e liberi, - ha proseguito - restano la condizione necessaria per uno sviluppo sostenibile e legittimo delle nostre nazioni, comunità ed economie. In tale ambito, piattaforme multiruolo, piccole, modulari, agili e flessibili, sistemi a pilotaggio remoto, sfruttamento di nuove tecnologie, inclusa l’intelligenza artificiale per la gestione dei big data rappresentano strumenti fondamentali per le Marine per adeguarsi alle nuove sfide e garantire la sicurezza dei mari". Come ricordato nel suo discorso d’apertura dall’Amm. Cavo Dragone, l’edizione 2019 del Simposio “vede un record in termini di partecipazione”, oltre 17 tra organizzazioni internazionali, militari (NATO Allied Maritime Command, EUNAVFORMED, SegreDifesa, EUMS), industriali, culturali (CeSI), accademiche (CASD) e dell'informazione interessate ai temi di carattere marittimo e, soprattutto, “56 Marine partecipanti (34 delle quali rappresentate dai rispettivi Capi di Stato Maggiore), un incremento del 20% rispetto all’ultima edizione di due anni fa, a parità dello stesso numero di inviti. La prima partecipazione di Bahrein, Camerun, Congo, Costa d’Avorio, Oman e Tailandia aumenta le possibilità di dialogo costruttivo in tale settore”, così come la presenza “allo stesso tavolo dei rappresentanti delle Marine americana, russa e cinese è già un risultato importante”. Un discorso che sarebbe stato interessante duplicare anche su un altro “tavolo” con i CSMM di Cipro, Grecia e Turchia ma che, purtroppo, è stato impossibile per l’assenza del rappresentante turco per motivi legati alle attuali operazioni in Siria. 

ll programma del Simposio prevede 3 sessioni, incentrate sulla cornice legale internazionale, sui ruoli e sulle capacità delle Marine del futuro, e sulla possibile evoluzione del concetto di potere marittimo. Nelle ultime 2 sessioni, quindi, i Paesi partecipanti analizzeranno e discuteranno il ruolo delle Marine nell'affrontare le sfide connesse alla sicurezza delle reti marittime globali nel cosiddetto Secolo Blu. Il tema scelto - Shaping our Navies for the Blue Century - si propone, infatti, di delineare il possibile futuro delle Marine moderne. È basilare “lo sviluppo di nuove capacità delle Marine per bilanciare l’emergere di nuove minacce e sfide alla sicurezza e di nuove dinamiche regionali nello scenario marittimo” ha sottolineato Cavo Dragone. In tale ambito, fondamentale il contributo dell’industria del settore, elemento evidenziato con decisione dall’AD di Leonardo, Alessandro Profumo, durante il suo intervento. “Grazie alla Marina Militare, negli anni abbiamo innovato e sviluppato competenze e tecnologie di eccellenza in ambito navale, che hanno avuto successo in Italia e nei mercati esteri, divenendo un partner tecnologico chiave in campo navale. Ad oggi oltre 70 Marine nel mondo hanno scelto sistemi Leonardo per equipaggiare più di 100 unità navali, sia in collaborazione con il campione nazionale Fincantieri, con cui abbiamo una solida partnership, sia con cantieri navali internazionali”. Profumo ha poi sottolineato la centralità dell’azienda dal punto di vista dell’iniziativa europea per lo sviluppo di nuove piattaforme tecnologiche. A tal proposito ha citato il progetto “OCEAN2020” “che rappresenta, ad oggi, il primo esempio di programma di ricerca militare in Europa. Leonardo è orgoglioso di svolgere un ruolo centrale in questa importante iniziativa che promuove la ricerca tecnologica nel settore navale e consente l’integrazione di piattaforme senza pilota nelle missioni di sorveglianza e interdizione. La prima dimostrazione operativa avrà luogo a novembre nel Mar Mediterraneo con la partecipazione degli elicotteri a pilotaggio remoto HERO e SOLO, insieme alle navi ed ai sistemi navali di numerosi partner, tra cui le unità e gli elicotteri della Marina italiana. Poco prima dell’intervento di Profumo, anche l’AD di Fincantieri, Ing. Giuseppe Bono, ha ricordato come “il settore navale, sia civile che militare sta affrontando una fase di discontinuità tecnologica importante, alimentata dalla necessità di rispondere a nuovi bisogni e minacce, di utilizzare efficacemente le nuove tecnologie digitali ed i nuovi materiali provenienti da altri settori, di rispettare normative che intendono dare una svolta green al mondo marittimo. Il prodotto nave, ed in particolare quello militare, infatti, è sempre più complesso in termini di automazione ed integrazione di nuove tecnologie: la nave militare è un insieme di sistemi avanzati di generazione, di propulsione, di piattaforma, di combattimento, di sopravvivenza, di security (cyber) che devono essere integrati in modo intelligente per garantire la “mission capability”. 

I lavori del Simposio prevedono anche diverse attività collaterali, al fine di capitalizzare la presenza dei molti leader delle Marine. In tale ambito si è inserita la 3ª riunione ministeriale dell’ADRION (Adriatic and Ionian Initiative), durante la quale il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha incontrato i suoi omologhi di Albania, Croazia, Grecia, Montenegro e Slovenia a bordo della VESPUCCI, riunione seguita da quella dei rispettivi CSMM. Ad essa, tra oggi e domani, si aggiungeranno il meeting tra CSMM dello European Carrier Group Interoperability Initiative, dove verranno identificate le azioni più opportune per rivitalizzare e consolidare una capacità strategica e abilitante per lo sviluppo di una dimensione navale multinazionale efficace; il secondo meeting delle Technical Leading Navies del Trans-Regional Maritime Network, per discutere la possibile evoluzione in prospettiva federativa della condivisione delle informazioni sul traffico mercantile. E ancora, lo high level education CHON meeting, per condividere e rafforzare valori comuni nel campo della formazione militare a vantaggio delle future leve delle nostre Marine, nonché la formale adesione con la firma della Note of Accession al Trans-Regional Maritime Network da parte della Marina Pakistana (assente a Venezia), firma avvenuta nei giorni scorsi presso l’Ambasciata d’Italia ad Islamabad.


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