Oggi si è svolta, presso Palazzo Marina a Roma, la conferenza di presentazione del XII° Regional Seapower Symposium, evento programmato a Venezia dal 15 al 18 ottobre e di cui RID è media partner. Dalla sua prima edizione nel 96, il Simposio, organizzato dalla Marina Militare Italiana in collaborazione con Fincantieri e Leonardo, rappresenta un’occasione unica per il confronto, lo scambio di idee e la ricerca di soluzioni in campo marittimo e navale, nonché per affrontare, in un contesto globale, gli aspetti legati, in primis, alla sicurezza del Mediterraneo “allargato”, con la partecipazione non soltanto delle Marine appartenenti ai paesi rivieraschi, ma anche a quelle di nazioni che hanno interessi di vario genere nel Mare Nostrum. Oltre a tale tema, presente in pianta stabile fin dalle prime edizioni del Simposio, quella del 2019 – come del resto quella precedente del 2017 – avrà un focus particolare su tematiche sempre più attuali e fondamentali, come il dominio marittimo nel cosiddetto “Secolo Blu/Blue Economy”, la repressione dei traffici illeciti, le soluzioni tecniche e le innovazioni tecnologiche delle moderne navi militari, nonché il contributo del cluster marittimo - civile e militare per la stabilità e il benessere collettivo. Tutte tematiche, come detto, estremamente attuali e che hanno suscitato grande interesse da parte di ben 58 Marine Militari europee, africane, asiatiche (Cina e Giappone), americane (USA, Argentina, Brasile, Messico) e mediorientali già accreditate (di cui 41 con la partecipazione dei rispettivi CSM), mentre altre 11 sono ancora in attesa di conferma, a cui vanno aggiunte 14 agenzie/organizzazioni militari, governative o appartenenti al cluster marittimo nazionale – tra cui Segredifesa, CASD, EUNAVFORMED, USNAVEUR/USNAVAFR, GoGIN, ICC, AIAD, Federpesca, CONFITARMA – più altre 2 in attesa di conferma, a testimonianza della dimensione internazionale raggiunta dall’evento. Numeri in crescita, rispetto all’edizione del 2017 (48 Marine e 12 agenzie/organizzazioni) e che, peraltro, implicheranno uno sforzo organizzativo/logistico non indifferente, come evidenziato dall’Amm. Civino, tenuto conto della “partecipazione stimata in non meno di 250 persone, tra CSMM, delegazioni, staff, agenzie/organizzazioni”.
Nel suo intervento d’apertura, il Capo di Stato Maggiore della Marina, Amm. Giuseppe Cavo Dragone, ha sottolineato come ad ogni edizione il Simposio continui a rappresentare “un evento importante al fine di evidenziare la centralità del Mare per il benessere e la sicurezza comune”. A tal proposito, l’Ammiraglio ha rimarcato come sia sufficiente guardare alcuni numeri – 70% del globo coperto dall’acqua, 80% delle persone vive a meno di 200 km dalle coste, 80% del traffico mondiale avviene via mare e oltre il 90% delle comunicazioni dati/telefoniche avvengono tramite cavi subacquei – per capire l’importanza del dominio marittimo. Tramite questi simposi – ha proseguito il CSMM – “vorremmo che nascesse reciproca fiducia per condividere idee, scopi, informazioni e capacità ed eventuali problemi da risolvere assieme”. Il focus, tuttavia, non deve riguardare solo gli aspetti legati alle Marine Militari (sicurezza marittima, sviluppo capacitivo delle marine per affrontare possibili crisi, nuove interpretazioni del potere marittimo) “ma ci deve essere consapevolezza diffusa sul l’importanza dell’intero cluster marittimo, dal punto di vista militare e civile, coinvolgendo esperti del settore, economisti, diplomatici”. Come ricordato dall’Amm Pier Federico Bisconti, il Simposio sarà strutturato in 3 sessioni di lavori, oltre a numerosi incontri multilaterali e accordi di collaborazione. Il tema guida di questa edizione sarà, “Shaping our Navies for the Blue Century”, “che analizzerà il ruolo delle Marine nell’affrontare le moderne sfide e connesse conflittualità nel “Secolo Blu”, con l’accento verso un approccio che possa essere inclusivo ed equilibrato e sappia consolidare il cluster marittimo e rafforzare la sensibilità e la consapevolezza dell’opinione pubblica sull’importanza delle tematiche legate alla marittimità”. Particolare rilevanza verrà data all’analisi dei nuovi trend riguardanti la marittimizzazione dei conflitti e all’interpretazione del diritto internazionale marittimo - spesso soggettiva da parte di alcuni paesi, basti pensare alle rivendicazioni turche sulla ZEE cipriota o sulla gestione dello stretto di Hormuz da parte dell’Iran - e dell’attualità del quadro normativo di Montego Bay, aprendo la discussione verso un eventuale nuovo modello, tutti temi che verrnno sviscerati durante la prima sessione moderata dal CSMM egiziano. La seconda sessione - moderata dal CSMM portoghese - sarà incentrata sulle soluzioni tecniche e le innovazioni tecnologiche delle moderne unità navali militari, identificando limiti e opportunità della modularità delle stesse, nonché il giusto bilanciamento tra compiti tradizionali delle Marine e le nuove “capabilities” emergenti (high end/low end). Nell’ultima sessione – presieduta dal CSMM brasiliano - si discuterà del contributo del cluster marittimo – civile e militare – alla resilienza del Paese e delle Organizzazioni Internazionali per la stabilità ed il benessere collettivo e dell’importanza di declinare il concetto di potere marittimo nell’ambito del “Secolo Blu”.