RIVISTA ITALIANA DIFESA
La Thailandia ordina una LPD in Cina 16/09/2019 | Giuliano Da Fre'

Prosegue il rafforzamento della Marina Thailandese nel settore anfibio, con un occhio alla gestione delle catastrofi: il 7 settembre è infatti stato siglato un contratto da 200 milioni di dollari (130, secondo altre fonti) con la China Shipbuilding Industry Corporation per la costruzione di una grande LPD da 25.000 tonnellate Type-071E. Dopo il devastante tsunami del 2004, infatti, gli ammiragli di Bangkok hanno avviato un graduale potenziamento degli assetti destinati non solo a operare in missioni combat anfibie, ma anche a portare soccorso dal mare alle popolazioni colpite da calamità naturali. Missioni cui già è stata demandata la piccola portaerei VSTOL CHAKRI NARUEBET, in servizio dal 1997 (ma priva di componente ad ala fissa dal 2006), dal 2012 affiancata da una prima unità acquistata per fronteggiare le nuove emergenze: la piccola LPD ANGTHONG, tipo ENDURANCE da 7.600 t, ordinata nel 2008 a Singapore Technologies Engineering con un contratto da 132 milioni di dollari, mentre in contemporanea venivano realizzati localmente 2 LCU da 450 t classe MATTAPON (2010). Con la Type-071E, versione export delle grandi e moderne LPD classe KUNLUNSHAN in costruzione per la PLAN dal 2006 (6 unità consegnate tra 2007 e 2019, e altre 2 in costruzione), la Marina Thailandese compirà un notevole salto di qualità. Si tratta difatti di moderne navi anfibie multimissione lunghe 210 m e da 25.000 t a pieno carico (una volta in servizio, nel 2022, sarà l’unità più grande mai gestita dagli ammiragli thailandesi), capaci di trasportare fino a un massimo di 800 soldati, carri armati, blindati, e 4-6 mezzi anfibi, anche nel bacino allagabile. Le dotazioni aeronautiche permettono di accogliere sino a 4 elicotteri nell’hangar, con 2 spot di decollo sul ponte di 50x30 metri. L’apparato motore tuttodiesel consente una velocità massima di 20 nodi, e una autonomia di 6.000 miglia. Non sono stati forniti dettagli sulle dotazioni sensoristiche e sui sistemi d’arma dell’unità in versione “E” (gli esemplari cinesi imbarcano un cannone da 76/59 mm, impianti CIWS e una suite di contromisure abbastanza spartana), e questo probabilmente influenza le diverse stime fatte sui costi della nuova LPD, che variano, come ricordato, da 130 a 200,7 milioni di dollari, ipotizzando che parte delle armi e dei sensori sia frutto di una successiva customizzazione e integrazione da effettuarsi localmente.


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