RIVISTA ITALIANA DIFESA
Attacco ad ISIL in Siria 23/09/2014 | Andrea Mottola e Pietro Batacchi

Nella notte tra il 22 e il 23 settembre sono partiti i primi bombardamenti contro le postazioni di ISIL in Siria. All’attacco, guidato dagli Stati Uniti, hanno partecipato diversi paesi arabi del blocco sunnita: Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi e Giordania. L’inviato siriano presso le Nazioni Unite è stato informato prima dell’avvio degli attacchi, ma non c’è stata alcun tipo di collaborazione. 14 i raid lanciati prima dell’alba contro obiettivi situati a Raqqa, roccaforte di ISIL considerata da Al-Baghdadi “capitale del califfato”, Deir Azzor, Al Hasakah e Abu Kamal. Almeno 20 i bersagli colpiti, tra i quali diversi campi d’addestramento, centri di comando e controllo, depositi di mezzi e munizioni, strutture per la produzione di esplosivi, centri di comunicazione e un numero consistente di camion e veicoli corazzati. Contemporaneamente sono stati effettuati altri 4 raid aerei contro postazioni e veicoli di ISIL a sudovest di Kirkuk, in Iraq. Inoltre, gli americani hanno colpito la rete del cosiddetto gruppo di Khorasan, organizzazione di veterani qaedisti che ha costituito il proprio quartier generale nella zona ad ovest di Aleppo. Nell’offensiva gli Stati Uniti hanno impiegato 47 missili TOMAHAWK lanciati da 2 navi, il cacciatorpediniere ARLEIGH BURKE, appartenente alla omonima classe di DDG, nel Mar Rosso e l’incrociatore classe TICONDEROGA PHILIPPINE SEA, parte del gruppo d’attacco del portaerei GEORGE BUSH che incrocia nel Golfo Persico. Al lancio dei TOMAHAWK si sono aggiunti i bombardamenti aerei effettuati dai caccia F-18 HORNET e SUPER HORNET della stessa BUSH, dagli AV-8B HARRIER dei Marines, decollati dalla LHD BATAAN, e da un mix di bombardieri B-1B LANCER, partiti dalla base qatarina di Al-Udeid, cacciabombardieri F-15E STRIKE EAGLE e caccia F-16, provenienti da Al-Dhafra negli EAU, e gli strike mirati condotti con UAV REAPER, decollati da Erbil. Nelle operazioni sono stati impiegati anche velivoli per la guerra elettronica EA-6B PROWLER, decollati sempre dalla portaerei BUSH, per disturbare le comunicazioni di radio e cellulari dei miliziani.

Le operazioni sono gestite e coordinate dal CAOC ( Combined Air Operations Center) della base di Al Udeid in Qatar, sede del Comando avanzato della componente aerea del CENTCOM (Central Command) americano. Il CAOC è una centrale operativa da 60 milioni di dollari dotata di schermi e mappature digitali ad altissima definizione, connessioni internet super-veloci e sistemi di comunicazioni capaci di assicurare il link con tutta la catena di comando e con i terminali in aria e sul terreno.

Un elemento di assoluta novità è stata la partecipazione ai raid di un numero ancora imprecisato di caccia stealth di 5ª generazione F-22 RAPTOR. Gli aerei potrebbero essere stati impiegati per compiti di scorta e superiorità aerea, qualora si fosse alzato in volo qualche velivolo dell'Aeronautica Siriana, ma anche per operazioni di attacco al suolo visto che nelle baie interne il velivolo può trasportare 2 bombe a guida GPS JDAM GBU-32 da 460kg o 8 più piccole Small Diameter Bomb da 113 kg. Per quanto riguarda la partecipazione dei partner arabi, i sauditi hanno schierato alcuni cacciabombardieri F-15S STRIKE EAGLE e un’aerocisterna A330 MRRT, schierata anche dagli EAU assieme ad F-16 Block 60 FIGHTING FALCON e Mirage 2000D, mentre Bahrein e Giordania hanno partecipato con alcuni caccia F-16. Resta da chiarire l'eventuale partecipazione di aerei del Qatar. Nessun velivolo o nave appartenenti a paesi europei ha preso parte all’azione. La Francia, nei giorni scorsi, si è limitata ad effettuare un paio di voli di ricognizione coi propri caccia RAFALE rischierati presso la base emiratina di Al-Dhafra, effettuando un unico bombardamento sul fronte iracheno lo scorso 18 settembre. In Inghilterra, invece, venerdì 26 dovrebbe essere prevista una riunione del Parlamento durante la quale, probabilmente, verrà autorizzata una partecipazione più diretta delle forze inglesi all’offensiva contro ISIL, finora limitata a voli di ricognizione dei TORNADO GR.4 e missioni di SIGINT dei RC-135W RIVET JOINT di stanza nella base cipriota di Akrotiri. Per ulteriori approfondimenti non perdetevi il reportage su RID 11/2014.


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