Secondo quanto comunicato dal Vice Primo Ministro Yuri Borisov, la Russia ha avviato (finalmente) la produzione in serie del caccia stealth autoctono Su-57. Il contratto per la consegna del primo lotto di velivoli (numero non comunicato ma che dovrebbe essere inferiore a 18) alla VKS sarebbe stato firmato tra il consorzio United Aircraft Corporation (UAC, di cui fa parte la Sukhoi) ed il Ministero della Difesa durante l’ultima mostra internazionale russa sugli armamenti “Army-2019”, svoltasi a fine giugno. Gli aerei verranno assemblati nello stabilimento di Komsomolk-on-Amur, con il primo velivolo di serie che dovrebbe essere consegnato all’Aeronautica entro la fine del 2019, mentre i successivi non verranno consegnati prima del 2020, quando il livello della produzione dovrebbe teoricamente raggiungere il pieno regime. Secondo i programmi esposti dal Presidente Putin lo scorso maggio, Mosca prevede un procurement totale di 76 aerei (valore di circa 2,7 miliardi di dollari) entro il 2028, numero reso possibile anche grazie ad una non specificata riduzione dei costi – pare del 20% - nella cellula e nei sistemi, secondo quanto affermato dal Ministro della Difesa Shoigu sempre lo scorso maggio. Tale risparmio potrebbe essere legato alla scelta di mantenere i motori Izdeliye-117/AL-41F-1 che attualmente sono presenti sui 10 prototipi utilizzati dalla VKS per test e valutazioni e non equipaggiare i velivoli di serie con i nuovi e più performanti propulsori Izdeliye-30 che hanno dato diversi problemi durante le prove a terra e che comunque non sarebbero stati disponibili prima del 2024. Tra le poche informazioni riguardanti il Su-57, in particolare la sua suite d’armamenti, sembra che l’apparecchio sarà dotato del missile aria-aria a medio raggio K-77M a guida radar attiva su seeker AESA, con la versione aviolanciata del missile cruise antinave KALIBR e con il missile ipersonico KINZHAL, variante aviolanciata del missile balistico a breve raggio 9K720 ISKANDER.