E’ appena iniziato il periodo estivo e, come di consueto, è aumentato il numero di richieste d’intervento d’urgenza al Gruppo Operativo Subacquei (GOS) di Comsubin, da parte delle prefetture, a seguito delle segnalazioni di rinvenimento di oggetti riconducibili ad ordigni esplosivi.
Decine di mine subacquee, siluri, bombe di profondità e ogni sorta di proiettili o bombe ad uso terrestre ed aereo sono stati rimossi dal fondo dei mari, laghi e fiumi italiani e sono stati neutralizzati secondo le consolidate tecniche impiegate dai palombari per preservare l’ecosistema marino.
In particolare, negli ultimi anni si è assistito ad un impressionante aumento degli interventi di bonifica occasionale che hanno portato a rimuovere dai nostri litorali oltre 44.000 residuati bellici durante il 2018 e 18.806 durante i primi 6 mesi del 2019.
Questo fenomeno è stato probabilmente determinato da due fattori: una più alta sensibilità a denunciare gli eventuali ritrovamenti in mare di oggetti anomali e riconducibili ad una qualche arma, nonché la diffusione e sviluppo della subacquea ricreativa, che porta sempre più appassionati sott’acqua anche a profondità considerevoli.
Il compito di intervenire sugli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi è stato assegnato alla componete subacquea di Comsubin fin dagli albori della propria fondazione ed è stato ribadito recentemente col Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017.
Per tale ragione, i Palombari di Comsubin affrontano un duro percorso formativo che li porta a conseguire, in Italia ed all’estero, numerose abilitazioni che gli consentono di intervenire, oltre che sui residuati bellici, anche sui manufatti esplosivi di nuova concezione, oppure su quelli improvvisati, che vengono rinvenuti in acqua, nell’opera viva delle Unità Navali o nelle infrastrutture portuali.
Gli interventi di bonifica condotti quest’anno hanno permesso di rispristinare la sicurezza della balneazione e della navigazione attraverso un totale di 445 giorni di operazioni subacquee che sono state condotte nei mari, laghi e fiumi della Puglia, della Sardegna, della Sicilia, della Liguria, della Campania, della Toscana, del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, del Lazio, della Lombardia, dell’Abruzzo e del Trentino Alto Adige.
Questi interventi sono stati effettuati dagli operatori del Reparto Pronto Impiego e da quelli dei sette Nuclei S.D.A.I.(Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) dislocati a La Spezia, Taranto, Ancona, Napoli, Augusta, Cagliari e La Maddalena, tutti posti alle dipendenze del Gruppo Operativo Subacquei di Comsubin.
È opportuno ricordare in questo periodo di vacanze che coloro che dovessero imbattersi in oggetti la cui forma o dimensioni possa essere ricondotta a quella di un ordigno esplosivo, che questi possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamentoalla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari di Comsubin al fine di rispristinare le condizioni di sicurezza delle nostre acque.