RIVISTA ITALIANA DIFESA
F-35 italiani, inglesi ed americani insieme ad Amendola 04/07/2019 | Andrea Mottola

Il 2 luglio RID ha avuto la possibilità di seguire da vicino una serie di esercitazioni congiunte tra F-35 italiani, americani e britannici volte a testare l’interoperabilità e l’integrazione logistica riguardante l’utilizzo dei LIGHTNING II da parte delle 3 diverse Aeronautiche. Il tour, partito da Ciampino a bordo di un C-130J HERCULES della 46ª Brigata dell’Aeronautica Militare, prevedeva un incontro sui cieli pugliesi con i velivoli impegnati nelle sessioni addestrative mattutine e pomeridiane con la possibilità di effettuare alcune foto dei LIGHTNING II in volo in formazione. La prima sessione addestrativa bilaterale della mattina ha visto la partecipazione di 2 F-35A italiani del 32° Stormo e di altrettanti F-35B del 617° Squadron “Dambusters” della RAF, di rientro dalla base cipriota di Akrotiri - assieme ad un A400M ATLAS, anch’esso presente ad Amendola - dopo il loro primo dispiegamento operativo e l’impiego nel Siraq. Le operazioni si sono svolte sui cieli della Puglia settentrionale e sull’Adriatico, in ciò che ha rappresentato la prima attività congiunta tra LIGHTNING II italiani e britannici, nonché la prima volta che piloti dell’Aeronautica Militare hanno avuto la possibilità di operare congiuntamente con i “Bravo”, e lo stesso dicasi per il personale tecnico una volta a terra. La coppia di F-35B britannici coinvolta nella breve visita ad Amendola – durata circa 48 ore - era parte dei 6 velivoli temporaneamente rischierati a Cipro, 4 dei quali erano già rientrati alla base di Marham, dopo aver partecipato ad un’altra esercitazione congiunta con gli F-35A americani e gli F-35I israeliani. Nel pomeriggio le attività dei LIGHTNING II italiani, stavolta 4 aerei, sono proseguite con 4 F-35A appartenenti al 421° Expeditionary Fighter Squadron dell’USAF di stanza a Hill (Utah), provenienti dalla base tedesca di Spangdalhelm e riforniti in volo da un KC-767 dell’Aeronautica Militare per giungere in zona Sardegna e partecipare alla sessione addestrativa con i JSF italiani. A differenza di quanto avvenuto nella missione congiunta con i britannici, tale sessione ha visto il coinvolgimento di altri velivoli italiani tra cui 2 caccia Eurofighter TYPHOON, cacciabombardieri leggeri AMX ed addestratori avanzati T-346A (oltre al già citato aerorifornitore KC-767), impiegati per proseguire le prove di integrazione e condivisione dati tra gli F-35A e velivoli di generazioni precedenti. Per quanto non siano stati resi noti i dettagli delle missioni, i velivoli hanno effettuato incursioni su “aree altamente difese e ad alta interferenza nemica (via aerea, missilistica ed elettronica ndr.), in scenari d’attacco e di raccolta informazioni e condivisione delle stesse, integrandosi con altri assetti” nella sessione pomeridiana.

Dopo l’atterraggio ad Amendola abbiamo avuto la possibilità di scambiare alcune battute con il Comandante del 32° Stormo, Col. Davide Marzinotto, col Comandante del 13° Gruppo del 32° Stormo, Magg. Maurizio De Guida, con il Colonnello Jack Butcher della RAF, e con il T.Col “ALI” dell’Air Force americana. Marzinotto ha sottolineato l’importanza di questa breve sessione di esercitazione congiunta al fine di “consolidare le procedure di interoperabilità di F-35 appartenenti a diverse Forze Aeree, di condividere le esperienze addestrative ed operative nell’utilizzo degli aerei, ma anche per far crescere la base di Amendola come hub di supporto logistico e manutentivo per LIGHTNING appartenenti a nazioni alleate o partner”. Il Colonnello ha anche ricordato che l’intera flotta di “F-35A italiani ha effettuato la migrazione dal software Block 3i al Block 3F già da un anno, con le relative integrazioni di armamento”.

Il Comandante Butcher ha parlato in termini entusiastici del rischieramento cipriota della “Lightning Force” costituita da personale tecnico e di volo congiunto RAF/Royal Navy, “sia sotto il profilo infrastrutturale e della catena logistica e di supporto, sia dal punto di vista delle missioni operative”. Queste ultime “hanno fornito la possibilità di esplorare le enormi capacità degli F-35, particolarmente nelle missioni di pattugliamento armato (i velivoli erano sempre equipaggiati con missili aria-aria AIM-120 AMRAAM e bombe guidate PAVEWAY IV, trasportate all’interno delle baie armi) in supporto alle forze sul terreno, grazie alla suite sensoristica (radar e sensori EO/IR) che ha incrementato la “situational awareness” di queste ultime, oltre a quella riguardante la sicurezza di volo degli stessi aerei” durante il volo all’interno o in prossimità di spazi aerei delicati. Pur non sbilanciandosi nei dettagli sul tipo di operazioni eseguite – sicuramente saranno state sfruttate le eccellenti capacità dei velivoli nell’ambito della EW e della raccolta di informazioni e dati elettronici -, sulle configurazioni degli aerei (stealth pulita o con radar deflectors), e sui territori/spazi aerei in cui sono stati eseguiti i “pattugliamenti”, Butcher ha sottolineato che “tutti gli F-35B rischierati a Cipro hanno partecipato alle operazioni, volando in coppie e non in formazione con altri assetti (vedi TYPHOON). Estremamente incisive ed interessanti le parole del Magg. De Guida, che ha parlato di “prova di maturità di un aereo omniruolo che in poco più di 2 anni ha mostrato rapidamente capacità molto superiori alle aspettative”. Secondo De Guida, “lo switch in tempo reale tra le differenti e complesse missioni addestrative effettuate con i LIGHTNING II di UK ed USA durante la loro breve visita, sarebbe stato impossibile da eseguire con qualsiasi altro velivolo, men che meno con la semplicità ed efficacia, quasi imbarazzante, con cui è stato possibile effettuarlo”. Il T.Col “ALI”, identificato solo con il proprio “callsign”, ha sottolineato che durante la sessione che ha visto coinvolti gli aerei statunitensi, la missione era di tipo “offensive counter air”. Col Comandante del 32° Stormo si è fatto anche il punto sui velivoli presenti ed in prossima consegna al reparto. Al momento il 32° Stormo, primo reparto europeo ad acquisire i JSF (dicembre 2016), possiede 9 F-35A; tutti apparecchi che, da marzo 2018, sono pienamente integrati nel sistema di Difesa Aerea nazionale. Di questi aerei, 8 sono attualmente presenti ad Amendola, mentre uno si trova presso la MROU (Maintenance, Repair, Overhaul, Upgrade) di Cameri per un “upgrade programmato” – come evidenziato dal Col. Marzinotto – e dove il velivolo sta fungendo anche da “apertura reale per la linea manutentiva di heavy airframe, per far sì che la MROU sia pronta ad effettuare tutti gli interventi di retrofit e di aggiornamenti che non coinvolgano la parte software, riguardanti anche lotti più vecchi, rispetto a quelli italiani, dei LIGHTNING II (precedenti al LRIP 6, quindi solo USA, considerato che Olanda e UK hanno le proprie). Ulteriori dettagli su RID 8/19.


Condividi su:  
    
News Forze Armate
COMUNICATI STAMPA AZIENDE