RIVISTA ITALIANA DIFESA
Il budget del Pentagono fra Senato e Camera 01/07/2019 | Gabriele Molinelli

Il Senato americano, a maggioranza Repubblicana, ha approvato un budget per il Pentagono di 750 miliardi di dollari, in linea con la richiesta formulata dalla Casa Bianca ma in aperta contrapposizione con il budget da 733 miliardi spinto invece dalla Camera a maggioranza Democratica. Si preannuncia una difficile fase di riconciliazione delle 2 versioni contrapposte per arrivare all’autorizzazione finale.

Il budget del Senato e della Camera sono concordi sull’aumento del 3,1% agli stipendi dei militari, e in parte d’accordo su una serie di misure per il welfare e per il miglioramento delle soluzioni abitative per il personale. Il Senato ha destinato 300 milioni agli alloggi, mentre la Camera si è fermata a circa la metà.

Il Senato conferma la richiesta della Casa Bianca di espandere gli organici delle Forze Armate con 6.200 nuove posizioni (2.500 USN, 2.000 US Army, 1.700 USAF e 100 USMC).

Il Senato ha applicato diverse modifiche alle richieste della Casa Bianca, in particolare aggiungendo 16 F-35 , che portano il totale dei velivoli da acquisire da 78 (48 A, 20 C e 10 B) a 94. Vengono aggiunti anche 3 KC-46 PEGASUS, portando il totale a 15. Confermati anche gli 8 F-15EX richiesti, ma il Senato ha ridotto al contempo il relativo stanziamento di 162 milioni di dollari.

L’Esercito vede confermato il numero di APACHE ricostruiti allo standard AH-64E Block III, 48, e vede aggiunte all’upgrade dei più anziani UH-60L BLACK HAWK allo standard V, più simile all’attuale standard di produzione, l’M. A fronte di 33 velivoli upgradati, viene ridotto di 7 il numero di nuovi UH-60M da acquisire (da 73 a 65). Le riduzioni per l’Armored Multi Purpose Vehicle (AMPV), da 131 a 65, sono controbilanciate da fondi aggiuntivi per il piano di upgrade degli STRYKER con torre e mitragliera da 30 mm.

La Camera, nella sua proposta, ha rimosso, come anticipato di RID, i fondi per la testata nucleare Low Yield W76-2 destinata ai missili TRIDENT, il cui sviluppo è stato lanciato con la revisione strategica sulla deterrenza nucleare. La W76-2 è una testata tattica a bassa potenza e minimi danni collaterali che deve fungere da deterrente contro possibili scenari di escalation limitata portati avanti con armamenti nucleari tattici.

La Camera intende inoltre terminare il supporto militare per le operazioni saudite in Yemen. Entro 8 mesi, la proposta a guida democratica terminerebbe anche i poteri di guerra assegnati al presidente nel dopo 11 settembre. Sarebbero anche ridimensionati i piani per la nuova US Space Force, che non andrebbe oltre uno Space Corps riorganizzato nell’ambito dell’USAF. Queste misure ammontano a poche centinaia di milioni in totale, quindi il budget democratico, una volta dettagliato, dovrà contenere ben altri tagli per rientrare nei 733 miliardi previsti.


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