RIVISTA ITALIANA DIFESA
Si mette male per Haftar? 27/06/2019 | Andrea Mottola

Gli ultimi giorni hanno visto un sensibile indebolimento nell’offensiva di Haftar su Tripoli, nonché un arretramento complessivo del LNA (Libyan National Army), che ora si trova in grosse ambasce dopo la conquista della strategica cittadina di Gharyan, il centro di partenza dell’offensiva del Generale, da parte delle forze del GNA (Goverment of National Accord) fedeli a Serraj. Nei primi giorni di giugno, l’offensiva di Haftar è stata bloccata - nonostante i bombardamenti effettuati ai danni dell’Aeroporto di Mtiga contro alcuni velivoli (un drone turco ed un aereo cargo AN-124 con probabili rifornimenti destinati al GNA e provenienti dalla Turchia), l’unico operativo nella capitale libica - dalla decisa controffensiva del GNA contro le postazioni del LNA nell’area dell'ex Aeroporto Internazionale di Tripoli. Il controllo di tale zona, dove continuano gli scontri, sarebbe di grande importanza per il GNA che da lì potrebbe garantirsi la possibilità di colpire il vicino quartiere di Qasr Ben Ghashir, da dove partono gli attacchi con razzi contro la capitale. Per quanto riguarda Gharyan, nelle ultime 48 ore i velivoli d’attacco leggero L-39ZO delle forze governative hanno effettuato 4/5 raid tra Aziziyah e Gharyan, che hanno spianato la strada dall’avanzata delle truppe di terra, costringendo le forze del LNA ad arretrare inizialmente fino al confine nord di Gharyan (villaggi di Abu Rashada, Abu Hashiba e Qawasim) e, successivamente, fino al centro della città, per poi lasciarla completamente. Al momento sembra però improbabile che le forze del GNA proseguano l’avanzata ancor più in profondità, tenuto conto del numero di perdite subite (non meno di 40 uomini) e della relativa strettezza della porzione di territorio appena riconquistato - che va da Twaishah ed al Sawani, ad ovest dell’ex Aeroporto Internazionale di Tripoli, fino alla periferia sud di Gharyan – territorio particolarmente vulnerabile sul fianco orientale nel caso di controffensive provenienti da Qasr Ben Ghashir. D’altro canto, la caduta della cittadina rappresenta un durissimo colpo per le forze guidate da Haftar, considerando l’enorme valore di Gharyan come principale e fondamentale hub logistico e di rifornimento carburante per le unità del LNA impegnate nella battaglia di Tripoli. Una prima risposta, il LNA l’ha data nelle ultime ore con 5/6 raid aerei contro le postazioni del GNA nel centro della città. Tuttavia, è difficile pensare che ciò basti a riprendere il controllo sull’area, anche tenendo conto che le forze di terra iniziano a pagare le conseguenze dell’eccessiva estensione delle linee di rifornimento e che, un’eventuale offensiva da Qasr Ben Ghashir, implicherebbe lo spostamento di uomini e mezzi dal fronte per il controllo dell’ex Aeroporto di Tripoli, al momento impensabile. I problemi per Haftar, non finiscono qui. Come già evidenziato da RID in precedenza, infatti, nel Fezzan l'LNA continua a subire attacchi - con diverse perdite - da parte di miliziani del Daesh e contro tale minaccia difficilmente potrà rispondere tramite l’invio di unità di rinforzo, tutte impegnate nelle operazioni su Tripoli, o attingendo alle unità lasciate a presidiare la Cirenaica. Il deterioramento della situazione nel Fezzan per il LNA potrebbe essere arrestato da un più massiccio supporto degli sponsor esterni. Nello specifico, va evidenziato che, dalla metà di giugno, gli Emirati Arabi Uniti hanno ottenuto l’utilizzo in concessione di una base militare situata nell’estremo nord del Niger, a pochi chilometri di distanza dal confine libico e dal Fezzan meridionale. È verosimile ritenere che, nelle prossime settimane, da tale base vengano effettuate operazioni da parte di mezzi aerei emiratini in funzione ISR ed attacco al suolo, a supporto alle forze di Haftar impegnate nel difficile controllo del Fezzan, in particolare dell’area a sud di Saba. Gli Emiratini, inoltre, proseguono il loro supporto militare a favore delle forze di Haftar. Durante la prima settimana di giugno il LNA ha ricevuto complessi antiaerei russi a breve-medio raggio PANTSIR-S1 - montati su camion MAN SX45 8X8 - provenienti dagli Emirati Arabi Uniti e giunti in Libia via aerea all’aeroporto di Benina/Bengasi, dove dovrebbero essere stati piazzati a protezione della base. Tenuto conto che si tratta di un sistema mai stato in dotazione ai Libici, è estremamente probabile che, insieme ai mezzi, sia stato inviato anche personale tecnico e manutentivo (emiratino, o magari russo). Come noto, il supporto militare esterno non è una prerogativa esclusiva del LNA. Nelle ultime settimane, si sono intensificati gli invii di sistemi d’arma ed equipaggiamenti vari provenienti dalla Turchia e destinati al GNA. Nei giorni scorsi, ad esempio, le milizie di Serraj hanno ricevuto un paio di UCAV BAYRAKTAR TB2 con relativa stazione di controllo (e, verosimilmente, anche in questo caso, personale tecnico turco), nonché almeno una ventina di MRAP KIRPI e VURAN, tutti inviati da Samsun via mare su una nave battente bandiera moldava. Del resto, di recente, è stato lo stesso Erdogan a confermare ufficialmente il supporto militare e la “vendita” di mezzi ai “Fratelli Musulmani” libici.


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