E’ iniziato oggi, nella consueta cornice di Le Bourget, un attesissimo Paris Air Show. Un salone che giunge in un momento molto particolare per l’industria aeronautica europea, alle prese con la grande questione del futuro caccia da combattimento che ne determinerà inevitabilmente il futuro. Ebbene, le attese non sono state deluse e la risposta in grande stile di Francia e Germania al britannico TEMPEST, lanciato l’anno scorso a Farnborough, c’è stata. E così è stato svelato il mockup del caccia pilotato del FCAS (Future Combat Air System), di cui è prime contractor Dassault, ed è stata formalizzata l’associazione della Spagna al progetto, il tutto alla presenza del Presidente francese Macron e delle 3 ministre della Difesa, Florence Parly, Ursula von der Layen e Margarita Robles. Un segnale politico molto forte, simbolizzato dalla presenza di Macron alle spalle delle Minestre alle prese con le firme. Ma c’è di piu’, Dasssault e Airbus hanno presentato ai governi l’offerta per avviare, in contemporanea allo studio di concetto biennale lanciato a inizio anno, una prima fase di dimostrazione, di cui si dovrebbe firmare il relativo contratto entro l’anno, di durata altrettanto biennale. L’obbiettivo è ambizioso perché si vuole avere un dimostratore in volo nel 2026, assieme ad un wingman, svelato anch’esso oggi, e ad un’architettura combat cloud. Questi ultimi 2 segmenti di responsabilità invece di Airbus. Detto questo, il mockup non ci ha particolarmente colpiti. Si tratta come c’era da aspettarsi di un grosso bimotore da superiorità aerea, senza derive verticali, che ricorda l’F-22, nella categoria di peso ad occhio e croce delle 35 t, e con una carenatura alla radice alare che potrebbe indicare la presenza di serbatoi conformali. Insomma, il concetto è lo stesso del TEMPEST: tanta autonomia e persistenza, e orientamento alla superiorità aerea. Tuttavia, il mockup del TEMPEST ci sembra molto piu’ definito e curato, e l’impressione è che i franco-tedeschi siano piu’ indietro degli inglesi.
Nell’ottica di progetti come il FCAS ed il TEMPEST, ma con un occhio anche alla modernizzazione di RAFALE e TYPHOON, MBDA ha presentato i concetti per una una famiglia di armamenti ed “enablers” del futuro. Si tratta di un innovativo pacchetto che comprende armi da deep strike e tactical strike - supersoniche, subsoniche e plananti - armi da difesa hard-kill, per contrastare i missili attaccanti, ma anche 2 tipologie di Remote Carrier. Questi ultimi sono droni spendibili compatti e furtivi, lanciabili sia da velivoli da combattimento che da trasporto, oppure da unità navali di superficie, che hanno la funzione di estendere la capacità delle piattaforme operando come sensori, esche o, ancora, come piattaforme per la guerra elettronica, relay aeroportati, ecc. Tutti gli elementi della famiglia sono collegati tra di loro e con le piattaforme attraverso un robusto network con capacità di data fusion e di AI per il coordinamento, l’identificazione automatica del bersaglio in ambienti complessi, il rilevamento delle minacce e la pianificazione di ingaggi complessi.
Tornando, invece, ai caccia la turca TA ha presentato per la prima volta il mockup del nuovo caccia nazionale TF-X. Come vi avevamo anticipato, si tratta di un bimotore in una categoria intermedia tra RAFALE/TYPHOON ed F-35, con un design che ricorda proprio un F-35, ma bimotore e piu’ slim, ed il medesimo ugello a dente di sega. Per quanto riguarda le aziende italiane, sugli scudi Leonardo, in particolare sul fronte FALCO XPLORER, vedi articolo dedicato, e addestratori. Appena prima dell’apertura del salone, l’azienda ha annunciato la firma del contratto con l’AM per il secondo lotto di addestratori M-345. Il contratto comprende la fornitura di 13 macchine, più supporto logistico e simulatori, per un valore di circa 300 milioni. Salgono così a 18 gli M-345 acquistati dall’Aeronautica che così potrà iniziare il rimpiazzo degli MB.339 per le Fasi II e III del Syllabus addestrativo. Le consegne partiranno il prossimo anno, mentre la macchina riceverà entro la fine del 2019 la certificazione. Il contratto è una buona notizia anche sul fronte export perché mostra la fiducia del (molto esigente) cliente nazionale ed aiuterà non poco alcune delle campagna che l’azienda sta portando avanti: dal Canada, dove esiste anche un programma per un trainer avanzato ed un programma per una piattaforma elicotteristica d'addestramento, alla Spagna, ma non solo. Non dimentichiamo che l’M-345 è già stato selezionato da 2 Paesi export l’auspicio è che a breve queste selezioni possano trasformarsi in contratti. Come i lettori ricorderanno, Leonardo sta lavorando insieme a Paramount pure su una variante armata dell’M-345, che sembra trovare un concreto interesse sul mercato africano dove i requisiti per macchine d’attacco leggere a basso costo, equipaggiate con un autoprotezione basica e con pod mitragliera e razziera, sono consolidati. Sul fronte M-346, invece, è confermato che la variante d’attacco leggero M-346 FA ha ottenuto il cliente di lancio – non reso noto dall’azienda – al quale la prima macchina verrà consegnata nel 2021, ma il velivolo sta suscitando interesse anche in altri Paesi – dall’Azerbaijan, al Pakistan, passando per l’Austria. Venendo all’ala rotante, buone notizie giungono sopratutto dall’AW-169. La macchina riceverà la certificazione militare entro l’estate ed a seguire inizieranno le consegne alla Guardia di Finanza. Peraltro, a quanto risulta a RID, quest’anno dovrebbe partire anche il programma per il nuovo elicottero leggero delle FA italiane – con un potenziale ricordiamo da 150 macchine – che è stato identificato proprio nell’AW-169 e che è destinato a rimpiazzare AB-205/212, ecc. Il nuovo DPP ci dirà a tal proposito di più sulla questione. Infine,è in corso una procedura amministrativa di acquisizione con Armaereo per la fornitura di 5 macchine anche all’Arma dei Carabinieri. Tutti i dettagli su RID 8/19.