RIVISTA ITALIANA DIFESA
Ipersonico, la corsa degli USA 03/06/2019 | Gabriele Molinelli

L’US Army ha annunciato che il primo Joint Flight Test di un vettore armato con la testata planante ipersonica Common Hypersonic Glide Vehicle Block I avrà luogo l’anno prossimo, e sarà poi seguito da ulteriori test ogni 6 mesi fino alla maturazione del sistema. Il Common Hypersonic Glide Vehicle è la prima arma ipersonica americana ad acquisire una valenza operativa, e, come suggerito dal nome, sarà comune anche alle armi in sviluppo per impiego aereo da parte dell’USAF e per il lancio da navi e sottomarini US Navy. Questo Glider ha le sue origini in quello che fu il programma Advanced Hypersonic Weapon dell’US Army, che portò ad un test riuscito nel 2011. La DARPA sta lavorando ad un Glider più avanzato, capace di maggiori velocità e agilità, ma le Forze Armate hanno deciso che l’acquisizione di capacità in questo settore è troppo importante per aspettare. Il Common Glide Vehicle sta prendendo forma al Sandia National Laboratories, nel New Messico. Nel 2022 è previsto il primo lancio da un Transporter Erector Launcher, un veicolo TEL per l’Esercito, secondo quanto affermato dal Tenente Generale Neil Thurgood, Direttore del Rapid Capabilities and Critical Technologies Office dell’Esercito. Nel 2021, prima di quello storico lancio, una Batteria d’artiglieria verrà equipaggiata con il veicolo di lancio e i canister per avviare l’addestramento. Sono previsti 4 veicoli lanciatori, ciascuno destinato a trasportare 2 missili. La Batteria in questione potrebbe essere parte di uno “Strategic Fires Battalion” inserito in una Brigata d’Artiglieria, in particolare la 17th Field Artillery Brigade “Thunderbolt”, parte del 1st Corps, Forze del Pacifico, l’unità incaricata di sperimentare i concetti della nuova strategia Multi Domain Operations. Il veicolo lanciatore impiegherà una motrice Heavy Expanded Mobility Tactical Truck M983A4 per trainare un rimorchio M870 modificato con la rampa TEL per 2 missili in canister sigillati. I canister saranno lunghi circa 30 piedi, ovvero 9 m. Per il comando e controllo, la batteria ricorrerà all’ Advanced Field Artillery Tactical Data System 7.0, già disponibile. La batteria servirà a far passare il progetto da una fase di sviluppo in laboratorio ad una di maturità tecnica e potenziale producibilità in serie. Per il 2023, la batteria prototipo avrà una “residuale” capacità operativa e potrà potenzialmente essere impiegata come arma contro “bolle” Anti Access Area Denial (A2AD) avversarie.


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