Da quasi 2 anni Boeing ha riorganizzato il proprio servizio di supporto, portando sotto il cappello di Boeing Global Services tutte le attività post-vendita, suddivise in 4 settori: Commercial, Business Aviation, US Government e infine International Government Services. Quest’ultima divisione è responsabile del supporto di tutti gli aeromobili militari esportati da Boeing sia direttamente che attraverso programmi Foreign Military Sales, ancorché con realtà contrattuali diverse anche nella fase post-vendita. Di recente la divisione è stata ribattezzata International Government and Defence, dove la “C” nella parola defence è costata non poco orgoglio nazionale, ma si è voluto sottolineare l’internazionalità “piegandosi” alla dizione britannica originaria. “Se si considera il valore di un contratto alla fine della vita operativa dell’aeromobile si vede come l’acquisto pesi per un 30% mentre il restante 70% riguardi le attività di supporto post-vendita,” dice Torbjorn “Turbo” Sjogren durante il briefing presso il Building 100 dello stabilimento di St. Louis. E dopo aver identificato l’italiano presente, ossia l’inviato di RID, aggiunge “Nel corso del prossimo Salone Aeronautico di Parigi contiamo di rinnovare il contratto logistico Full PBL (Performance Based Logistics, N.d.A.) per il supporto dei 4 KC-767A in dotazione all’Aeronautica Militare.” Questo contratto assegna a Boeing la responsabilità di gran parte delle attività di manutenzione, del supporto logistico e dell'addestramento del personale legati alla vita operativa del velivolo. A marzo 2018 i risultati erano stati apprezzabili, con 3 dei 4 KC-767A sempre disponibili e con quasi 23.000 ore volate, ossia il 98,7% di quelle previste. Il contratto Full PBL dei velivoli di questo tipo è in scadenza nell’anno in corso, e il nuovo contratto dovrebbe prevedere altri 2 anni di supporto logistico completo.