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BELGOROD: il sottomarino speciale 02/05/2019 | Gabriele Molinelli

Sopra: l'ormai famosa immagine che "accidentalmente" rivelò il siluro intercontinentale POSEIDON al mondo. In alto a sinistra appare il BELGOROD, con uno dei suoi sottomarini nucleari "parassiti" soto la pancia e un modulo trasportato sul dorso. 

Il 23 aprile scorso, il cantiere navale Sevmash a Severodvinsk ha celebrato il lancio del gigantesco sottomarino per missioni speciali Project 09852 BELGOROD (numero di scafo KC-139), destinato all'ingresso in servizio con la Marina Russa fra 2020 e 2021. Sono trapelate pochissime immagini, visto che era vietato riprendere o scattare fotografie.

Vista la natura delle sue missioni, il BELGOROD si unirà al 29th Special Submarine Squadron basato ad Olenya Bay e risponderà al Main Directorate Deep Sea Research (GUGI), responsabile per le operazioni subaquee più speciali e a grandissime profondità. La costruzione del BELGOROD era iniziata nel lontano 1992 ma era stata poi sospesa nel 1997, per poi riprendere nel 2012 a seguito di un'estesa riprogettazione. Il design è basato su quello dei grandi SSGN Project 949A, classe OSCAR nella nomenclatura NATO.

Il BELGOROD è il più lungo sottomarino mai costruito grazie ai suoi 184 metri, ed è fra i più grandi e pesanti in assoluto. Si tratta di un'unità dal design molto particolare visto che deve servire come nave madre per veicoli subacquei senza e con equipaggio, inclusi altri sottomarini speciali, anche di grandi dimensioni. In particolare, il BELGOROD serve da nave madre per i sottomarini da immersione a grandissima profondità del tipo Project 18511 Halibut (PALTUS), dei quali sono in servizio 2 esemplari, AC-21 e AC-35, e del misterioso Project 10831 LOSHARIK. Si tratta di battelli a propulsione nucleare lunghi dai 50 m (PALTUS) ai 70 m circa (LOSHARIK), capaci di spingersi ben oltre i 1.000 metri di profondità.

Il BELGOROD ha una sezione centrale ampiamente modificata con una “baia” di aggancio nella parte inferiore dello scafo, in cui questi sottomarini “parassiti” si agganciano in modo semi-conformale. Il BELGOROD dispone poi di un hangar allagabile, con un portellone superiore che si apre alla spalle della falsatorre. Questo spazio è riservato a veicoli subacquei unmanned di grandi dimensioni, principalmente il sistema HARPSICHORD-2P-PM da oltre 6 metri e quasi 4 tonnellate, capace di operare probabilmente fino a 2.000 metri di profondità. Il BELGOROD sarà la prima unità equipaggiata per le operazioni con il “siluro intercontinentale” POSEIDON (anche noto come “STATUS 6” o “KANYON”) a propulsione nucleare, capace di trasportare una grande testata atomica per la distruzione e la contaminazione di aree portuali. Sarebbero imbarcati 6 o 8 POSEIDON, a seconda delle fonti.

Il sottomarino può trasportare ulteriori droni od equipaggiamenti sul suo enorme dorso. In particolare sarebbe destinato a trasportare e ad installare sul fondo del mare i reattori nucleari miniaturizzati che forniranno elettricità per il sistema di sensori sottomarini HARMONY, una rete sonar, concettualmente simile al SOSUS americano, che i russi intendono dispiegare nelle acque artiche.

In base alle informazioni note, si può affermare senza tema di smentite che il BELGOROD non ha equivalenti al mondo. Ciò che più gli si avvicina è l'USS JIMMY CARTER, terzo ed ultimo dei SEAWOLF americani, notoriamente allungato di circa 30 metri con l'installazione di una Multi-Mission Platform (MMP) per il trasporto di equipaggiamenti e veicoli subacquei segreti. Per quanto poco si conosca delle missioni e dei sistemi associati all'MMP, sembra comunque chiaro che il BELGOROD si spinga ad una scala decisamente più grande.

 

Ulteriori dettagli su RID 06/2019


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