Dei terribili attentati in serie che hanno colpito lo Sri Lanka ci sono 2 fattori che balzano immediatamente all’occhio. Il primo, è l’ampiezza e l’estensione, che suggeriscono il coinvolgimento di un gruppo molto strutturato e ramificato, con probabili appoggi all’esterno. Il secondo, la tardiva e "scaglionata" nel tempo rivendicazione dell'ISIS, un'organizzazione alla disperata ricerca di qualcosa di eclatante su cui mettere il proprio marchio. Ma oltre a questi esiste un terzo fattore – colpevolmente trascurato su buona parte della stampa nostrana – di rilevante importanza per indurre ad interpretare quanto accaduto in Sri Lanka in maniera molto più complessa e articolata di quanto si sia fatto finora, ovvero il timing dell’attacco. Quest’ultimo, infatti, è giunto proprio durante il durissimo scontro istituzionale che da mesi contrappone il Primo Ministro Ranil Wickremesinghe e il Parlamento, da un lato, e il Presidente Maithripala Sirisena, dall’altro. Uno scontro che aveva portato Sirisena a dimissionare lo scorso autunno Wickremesinghe ed a richiamare l’ex Presidente Mahinda Rajapaksa, l’uomo forte che aveva sconfitto le Tigri Tamil, ma che aveva pure portato il Paese a stringere relazioni via, via più solidi con la Cina. Lo scontro è stato poi risolto solo dalla pronuncia della Corte Suprema contraria alla decisione di Sirisena, ma da allora il Paese continua a dibattersi in una crisi sul cui sfondo si agita la competizione tra India e Cina per l’influenza sulla strategica isola e che ha visto negli ultimi anni lo Sri Lanka scivolare sempre più nell’orbita di Pechino. In questo quadro, fa specie ricordare che il siluramento di Wickremesinghe sia stato giustificato dal Presidente Sirisena alla luce di un complotto ai suoi danni ordito con la complicità di un membro del Governo e del famigerato RAW (Research and Analysis Wing), il servizio segreto indiano. Un’accusa al RAW che sarebbe stata mossa da Sirisena durante una riunione di gabinetto, ma che, dopo essere uscita sull’indiano “The Hindu”, lo stesso Presidente si sarebbe affrettato a smentire. Al di là delle congetture e delle smentite, resta però l'impressione che la bicefalia che regna in questo momento a Colombo abbia fatto da brodo di coltura ideale per la gestazione e la preparazione del drammatico attacco di Pasqua, che nell’ombra qualcuno potrebbe aver facilitato per strumentalizzare ai propri fini geopolitici.